Intervento del coordinatore provinciale di CON Taranto, Francesco Andrea Falcone
“I Giochi del Mediterraneo sono stati voluti fortemente dal presidente Emiliano e da tutta la coalizione progressista pugliese quale strumento di promozione del territorio tarantino e veicolo di investimenti per una comunità che ha bisogno di risorse per riscattare una condizione di declino economico molto grave e il passaggio ad un’economia post industriale.
Da solo, l’impatto delle nuove infrastrutture non ha nessuna valenza, se non certamente quella sportiva, se non si sarà posta la giusta attenzione, nei confini stabiliti dalla legge, al coinvolgimento delle imprese locali, dei lavoratori tarantini e di Terra Jonica, dei tecnici e dei professionisti di questa comunità. Non genererà sviluppo se tutto l’iter preparatorio, così come era stato programmato dal precedente Comitato Organizzatore, non avrà portato a Taranto gare, eventi, incontri, ragazze e ragazzi e loro familiari da tutta Italia, come è stato possibile negli anni scorsi anche con le esigue risorse a disposizione. Aspettarsi di conseguenza che i Giochi del Mediterraneo possano rappresentare uno strumento di sviluppo di per se, non ha nessun fondamento economico. Lo ha nella misura in cui gli investimenti programmati ricadono sul territorio e lo coinvolgono secondo una semplice quanto sempre attuale teoria keynesiana.
La comunicazione infelice che attribuisce ancora alla Regione Puglia o a sue partecipate, delle responsabilità per i ritardi accumulati in fase di progettazione ed esecutiva è smentita dal fatto che senza i fondi dello Stato non si sarebbe potuti mai partire, così come ampiamente denunciato in passato da tutte le forze politiche di centro sinistra, perché mancavano le risorse per le progettazioni esecutive e per la realizzazione delle opere e ad oggi ci sia concesso avere ancora perplessità sui tempi di realizzazione degli impianti, che auspichiamo siano ovviamente completati in tempo, per il bene di tutti. Lo dice il Presidente Malagò segnalando che non c’è più un minuto da perdere e lo stesso Commissario di Governo valutando possibili commissariamenti.
Anche pensare che la gestione organizzativa sia affidata a figure estranee a questo territorio, per quanto certamente preparate, era in precedenza ed è ancora oggi un errore perché non considera adeguatamente la necessaria conoscenza di questa comunità e dei suoi bisogni, tant’è che a parte di essi sta dando risposte nuovamente la Regione Puglia ed il Governo con i fondi FSC. E su questo aspetto è bene ricordare che alcuni Comuni della nostra Provincia – Fragagnano, Faggiano, Avetrana e Manduria – hanno avviato le adeguate relazioni con la Regione mentre siamo in attesa di cosa avverrà per le progettazioni che riguardano Taranto. In primis per la palestra polifunzionale al Quartiere Paolo VI. Ed anche le dimissioni del Vice Presidente del Nuovo Comitato Organizzatore, un cittadino di Taranto appunto, non sono un buon segnale perché lasciano un vuoto di rappresentanza territoriale del quale abbiamo bisogno.
Non è importante l’evento dei Giochi in sé per sé, oltre ovviamente indiscutibili ragioni sportive. Non è importante neanche il processo infrastrutturale che significherà certamente in futuro impegni di mantenimento e manutenzione. E’ importante che i Giochi siano momento di coinvolgimento economico, professionale, sportivo, turistico e organizzativo per i nostri cittadini e per i nostri operatori e non ci pare di vedere nulla di tutto questo da mesi e mesi. Anche l’eventuale possibilità di ospitare staff sportivi e atleti su due navi da crociera, va esattamente in direzione opposta alle ragioni per le quali i Giochi sono stati pensati a Taranto. Aiutare il territorio e i suoi operatori a instradarsi verso un riscatto e una diversificazione mentre il polo industriale e siderurgico più grande d’Europa vive una crisi importante. Pensate le cose diversamente da questo percorso, i Giochi saranno serviti a tutt’altro rispetto alle loro ragioni principali”.