Elena Bencivenga, Presidente Balzoo Taranto (associazione animalista no profit), ha denunciato la presenza di oltre cinquanta animali randagi tra cani e gatti, accuditi grazie al lavoro dell’associazione e dei volontari. La proposta, adesso, è quella della costruzione di un’oasi per animali
TARANTO – Si apre con una denuncia, una triste denuncia di una situazione che gli operatori animalisti della Balzoo e di altre associazioni affrontano ogni giorno: tanti, troppi animali randagi circolano privi di cure e di cibo. Ad accudirli i volontari, che distribuiscono le poche risorse a disposizione per sfamarli e dar loro un po’ di amore. Elena Bencivenga, presidente della Balzoo Taranto, ci ha raccontato della sua vocazione animalista, di come ha deciso di entrare nell’associazione. Una storia che nasce da una vocazione, quella di aiutare gli esseri indifesi a quattro zampe, per poi costruire una vera e propria oasi che potrà accoglierli e ospitarli, e che potrebbe – secondo quanto ci ha raccontato – diventare una vera e propria attrattiva sul territorio.
Come nasce questa vocazione?
“Mi sono sempre piaciuti gli animali, così ho deciso di trasformare questa vocazione in un progetto vero e proprio. Conoscevo Luigi Griffini, il presidente nazionale della Balzoo. Ho effettuato l’iscrizione e ho cominciato a lavorare lì come volontaria. L’associazione ci dà circa 200 kg di bancale ogni 3 o 4 mesi all’anno. Mi sono anche candidata due anni fa con “Noi con l’Italia”, per riuscire ad avere dei fondi per poter fare qualcosa di più. Il mio desiderio è quello di costruire un’oasi per gli animali.”
Interessante il progetto dell’oasi. Quale luogo sarebbe secondo lei più adatto alla sua costruzione?
“Sicuramente non in città, perché necessitiamo di un po’ di spazio in più. L’idea sarebbe anche quella poi di costruirci un inceneritore vicino. In generale il progetto è quello di un’oasi vera e propria, dove poi i bambini potranno giocare con gli animali e accudirli.”
Di che tipo di personale avrebbe bisogno?
“Oltre ai veterinari anche educatori cinofili, e tutti i volontari che occorrono affinché la struttura possa funzionare per bene.”
Quando mi ha contattato mi ha parlato della presenza di oltre cinquanta animali randagi tra cani e gatti, tutti nella zona dell’ex Ilva. Animali sparsi non solo lì, ma anche nelle zone di Leporano e Pulsano.
“SI, la situazione è assolutamente pessima. A fronte di oltre cinquanta animali randagi, il Comune e l’Asl non fanno nulla. Non sono sterilizzati, né si dà loro del cibo. C’è una totale assenza delle istituzioni, mentre io e altre volontarie abbiamo provveduto a fare qualcosa. Io, con la Balzoo, e quindi con il cibo che mi forniscono. Loro di tasca propria, contribuendo anche a sfamare e mettere nelle strutture dei gatti randagi che occupavano la zona di Leporano marina. A lavorare con me una volontaria, Catia Sanseurino. Vorrei lanciare un appello al sindaco per questa situazione.”
Cosa vuole dire al sindaco?
“Vorrei che tutte le istituzioni facessero la loro parte, che ci fosse un incontro comune per parlare del randagismo a Taranto, che tutte le associazioni si unissero per lavorare insieme. Vorrei che ci dessero un aiuto, quantomeno economico, per poterli sterilizzare e sfamare. Vorrei che intanto si togliessero di lì e si accudissero, per poi successivamente costruire questa enorme oasi in cui poterli accogliere, che possa diventare anche un parco nel quale i bambini e gli animali possano passare del tempo insieme, all’insegna dell’ambiente e dell’amore per gli animali.”
Mi parlava anche di alcune sue colleghe volontarie
“Si, in particolare Chiara Larice, una volontaria che si occupa di circa 40 gatti randagi nella zona di Leporano Marina. Ogni giorno li sfama e si prende cura di loro. Il lavoro che stiamo facendo è gratificante.”
Il racconto di Elena Bencivenga, per quanto sottolinei la presenza di una situazione scomoda, è altamente propositivo. L’appello che rivolge alle istituzioni è quello di un aiuto materiale per migliorare la situazione del randagismo e costruire quest’oasi, un progetto che risulterebbe innovativo sul territorio.
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