Dopo un primo voto di successo per la destra e il Rassemblement National, la giravolta dei francesi: vittoria del Fronte Popolare di Mélenchon. Un paese paralizzato da Macron, che ha invitato il popolo a votare per il Fronte di sinistra estrema
“Lo Stato sono io” – diceva il sovrano Luigi XIV durante l’assolutismo monarchico. Simboleggiava il potere assoluto, la capacità di avere la massima influenza politica sul paese e sulla popolazione. Un tempo a colpi di assolutismo, oggi di sistemi elettorali. Il sistema francese del doppio turno ha permesso alla sinistra di rivoltare le carte in tavola. Un primo turno aveva ottenuto la schiacciante vittoria del Rassemblement National. Avevamo riportato qui, in un precedente articolo, il sentimento di rivalsa dei francesi: stanchi di Macron sembravano aver dato uno schiaffo a quel sistema. Ma adesso, doppietta inglese e francese (in Inghilterra hanno infatti vinto i laburisti), la situazione è capovolta.
La previsione elettorale era ottimista. Cielo sereno, niente perturbazioni, vittoria certa della destra Lepenista. Mancava solo il voto del 7 luglio. Ma Emmanuel Macron ha avuto il tempo strategico di rivolgersi al cuore dei francesi, invitarli a scongiurare il “pericolo delle destre”. Detto fatto. Al voto risulta secondo, con un totale di 187 seggi assegnati al Fronte Popolare e circa 134-152 a Le Pen, terzo posto nelle elezioni. Non ci sarà un governo duraturo: così dice il lepenista Bardella, preannunciando che le riforme che il Fronte Popolare intenderà mettere in atto non saranno per niente morbide, sul tema delle tasse, del salario minimo, delle pensioni, del sociale. Il sistema elettorale francese ha subito uno scossone: l’attuale situazione politica, instabile, potrebbe condurre ad un non governo, o alla soluzione temporanea di un governo tecnico per 1 o 2 anni.
La possibilità di un governo guidato da Mélenchon non è ben vista da una parte della stampa e dalla scrittrice conservatrice francese Hélèn de Lauzun, che la definisce “un pericolo per il paese”. Il principale ostacolo è quello dei seggi, considerando che nessuna delle tre forze politiche presenti (Fronte Popolare di Mélenchon, Rassemblement National di Le Pen, Renaissance di Macron) ha i numeri per poter avere la maggioranza, calcolando che ne occorrono circa 289 (i seggi in palio totali sono 510). Buon dato quello dell’affluenza, che si attesta al 67,10%. Mentre il paese è in un limbo politico, oltre 30mila agenti sono stati schierati a tutela dell’ordine pubblico, ed un coro antifascista ha accolto la vittoria del Fronte Popolare.