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    Esame di maturità: un pensiero ai maturandi e ai loro genitori

    DiGiuseppe Lamanna

    Giu 18, 2024

    Cari maturandi,

    il momento si avvicina. Sarete tremanti, ma al tempo stesso gioiosi. Euforici, e al tempo stesso pervasi da una strana e unica sensazione, da un sapore che non rivivrete mai più. Mai allo stesso modo, con le stesse dinamiche o circostanze.

    Perché l’esame, questo esame, è una sola volta. Unica e irripetibile, ma che vi rimarrà impressa a vita. Vorrete festeggiare la vostra notte, l’ultima. Quella che nella canzone di Venditti è ancora vostra, e che nessuno potrà toccare, poiché non la vivrà alla vostra maniera.

    In gioco non vi saranno voti, media, risultati, paragonabili a quanto di umano vi trasmetterà questo momento. Non è la fine di un percorso, ma l’inizio della vita. Il trampolino vero e proprio di lancio di un percorso di vita che adesso guiderete voi. 

    Non la si dimentica più quella notte. Il sudore, la paura, l’ansia. Ripetere in maniera nervosa gli argomenti, con la paura di aver saltato qualcosa. Cantare la canzone di Venditti e sentirsela propria, identitaria. Dopo aver atteso anni, ora il momento è vostro. Entrerete voi in campo, e sarete i protagonisti della spettacolo della vita, con il primo atto di fronte alla commissione. 

    Vi concentrerete sull’esame, ma vi aspetteranno tanti piccoli esami di maturità, uno diverso dall’altro, ma tutti importanti. Non saranno i righi della parafrasi, né il vostro tema, né i calcoli di matematica, a decretare chi siete. Sarete voi, nel vostro io, con la vostra grande maturità nel dimostrare cosa avete appreso di umano in questi cinque lunghi anni. Sarà l’atto finale di una navigazione tempestosa ma proficua, ma l’inizio di altri viaggi meravigliosi.

    Non sarà un voto, un parere, un giudizio a dire chi siete. Non sarà la vostra media aritmetica. Non saranno le risposte corrette o sbagliate. Sarà un momento in cui esprimerete al massimo le vostre responsabilità, e che non dimenticherete per il resto della vostra vita.

    E cari genitori,

    l’esame di maturità non è solo un momento di vitale importanza per i vostri figli, ma anche fonte di stress e preoccupazioni. Sappiate che dietro quei volti, penne, libri, quaderni, ci sono aspirazioni e ambizioni di vita. Sappiate che dietro quel fallimento nella loro materia sfavorita c’è un genio nascosto e inespresso. Sappiate che oggi i vostri figli sono sfiduciati e tesi, per un mondo alla ribalta in cui regna sovrana l’assenza di sicurezza lavorativa e di prospettive chiare. Sappiate che vedrete i vostri figli nelle loro stanze e con i libri, pronti a fare il conto alla rovescia, ma che quella mattina cercheranno i vostri volti, in cerca di una rassicurazione e di una parola di conforto. Amateli sempre, anche con le loro cadute. Sappiate vedere l’arcobaleno nei loro giorni tempestosi in cui saranno impegnati in questa prova. 

    Con l’augurio che possiate vivere al meglio questa indimenticabile tappa.

    Giuseppe Lamanna

    Studente in Scienze Politiche, scrive di politica, cronaca e attualità. Fondatore di un blog, La Voce del Dissenso, e ospite occasionale su RadioVera, una radio locale. Particolarmente attento alle vicende politiche nazionali ed estere, e ai conflitti Israelo-palestinese e Russo-Ucraino.

    Di Giuseppe Lamanna

    Studente in Scienze Politiche, scrive di politica, cronaca e attualità. Fondatore di un blog, La Voce del Dissenso, e ospite occasionale su RadioVera, una radio locale. Particolarmente attento alle vicende politiche nazionali ed estere, e ai conflitti Israelo-palestinese e Russo-Ucraino.

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