La visita del ministro Urso non è stata l’ultima occasione, ma ancora una volta un altro tassello in cui è ben evidente un fatto: Taranto ha due volti, contraddistinti. Una città che è come una medaglia con due facciate. La prima, composta dalle istituzioni, la seconda dai cittadini e dalla vita quotidiana. Ma in qualche modo, se pur in una società piccola o grande che dovrebbe funzionare in sincronia, il meccanismo sembra essersi inceppato. Le istituzioni appaiono sempre più lontane dal cittadino, quasi ci fosse un muro a separare noi e loro. In questo sistema inceppato le realtà dei cittadini sembrano divise, ma al tempo stesso sono unite nelle battaglie che contano. Le istituzioni, quando possono disertare gli eventi, non attendono altro. E così il sindaco di Taranto non era presente alla riaccensione dell’Afo1, né ha ascoltato sul posto i contestatori, che non hanno avviato alcuna forma ostile di protesta. Ma osservando il punto stampa del ministro, e al contempo respirando l’aria pesante della zona della portineria C dello stabilimento ex Ilva, questa spaccatura era ben evidente. Non tutti i cittadini si accorgono pienamente della situazione ambientale. Molti ne sono coscienti, ma solo e concretamente tuffandosi in questa realtà si può osservare un altro volto di Taranto. Triste, desolato, inquinato, abbandonato. Ma combattente, fino all’ultimo. E così il ministro transitava con l’auto blu ed entrava nello stabilimento. E così le telecamere riprendevano sorrisi e raccomandazioni, dichiarazioni a mezzo stampa ben lontane dalle contestazioni. E così Taranto continuava a morire, ancora una volta, schiacciata dalla pioggia di polveri tossiche e dalla diossina. Come se l’ormai disastro di questi anni, sottolineato ancora di più dalla sentenza del processo Ambiente Svenduto per incompatibilità ambientale non fosse evidente. Lo è, e lo sanno anche loro. Forse non possono mescolarsi con noi e ascoltarci, perché correrebbero un rischio: osservare il lato più crudo della nostra città.
I due volti di Taranto
scritto da Giuseppe Lamanna
Giuseppe Lamanna
Studente in Scienze Politiche, scrive di politica, cronaca e attualità. Fondatore di un blog, La Voce del Dissenso, e ospite occasionale su RadioVera, una radio locale. Particolarmente attento alle vicende politiche nazionali ed estere, e ai conflitti Israelo-palestinese e Russo-Ucraino.
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