Venerdì 25 ottobre. Durante un question time in consiglio comunale con dei precisi punti all’ordine del giorno da affrontare, la maggioranza dei consiglieri ha riproposto un giochetto ormai conosciuto: in disaccordo con le proposte presentate è fuggita dal dibattito e dal confronto. Il motivo? La proposta del consigliere Lonoce (PD) di poter apporre apposite panchine colorate per l’allattamento non è stata gradita dalla maggioranza dei presenti, che uscendo dall’aula ha fatto in modo che mancasse il numero legale per proseguire la seduta. “Siamo passati al secondo punto e mentre io la stavo illustrando loro se ne sono andati, in silenzio. Non ci devono essere colori politici di fronte a queste proposte, e sono molto mortificato per l’accaduto, tanto che è stato fatto un comunicato stampa e un altro è andato all’Ansa.
Così è intervenuta anche la presidente del consiglio regionale. In passato ci sono state altre iniziative simili, ma anziché bocciarla se ne sono andati direttamente. Queste proposte sono per il bene di tutti, non per una sola persona” – ha espresso il consigliere Lonoce.
Sul punto è intervenuto anche il consigliere Vietri (Fdi), che dall’opposizione ha ribadito il parere favorevole alla proposta di Lonoce, asserendo che “questa amministrazioine rifiuta il confronto, tanto che i consigli comunali definiti question time dovrebbero essere il massimo momento di confronto sui vari problemi della città, ma sistematicamente il sindaco è assente, lo fa di proposito perché non vuole dare evidenza, lì dove le opposizioni possono contestare il suo operato. Quello che è accaduto altro non è che il frutto di questo tipo di atteggiamento. L’amministrazione è chiusa e arrogante, ci risulta anche che è arrogante anche nei confronti di quei cittadini che lamentano che il loro operato non è svolto nel migliore dei modi. Loro se ne vanno perché non vogliono che il loro operato sia messo in discussione.”
L’atteggiamento che descrive Vietri sarebbe abituale e all’ordine di ogni question time. La maggioranza – afferma – fugge dal confronto e fa in modo che manchi il numero legale per non confrontarsi su determinati temi. Discorso analogo vale per il sindaco, che spesso è assente.