Nei giorni scorsi il personale della Squadra Volante ha denunciato un tarantino di 37 anni ritenuto responsabile del reato di truffa.
Le indagini sono partite dopo la segnalazione di un impiegato di banca, che aveva ricevuto allo sportello, per la riscossione, un assegno risultato oggetto di furto.
Gli immediati riscontri hanno permesso in breve tempo di identificare il titolare del titolo bancario, un signore di 69 anni, che poi accompagnato negli Uffici della Questura è riuscito a chiarire la sue responsabilità in merito all’episodio.
Dal racconto del 69enne i poliziotti hanno accertato che lo stesso nei mesi scorsi era stato avvicinato da un uomo inizialmente presentatosi come un funzionario di una compagnia elettrica.
Quest’ultimo proponendogli vantaggiosi contratti di fornitura per ottimizzare i costi ed i consumi elettrici era riuscito poi con il tempo ad accattivarsi la sua fiducia.
Le continue telefonate e le frequenti visite a domicilio, avevano fatto in modo che il signore truffato diventasse sempre più fiducioso, tanto da convincersi a consegnare al suo nuovo “amico” l’IBAN del suo conto corrente ed un carnet di assegni in bianco.
Con il tempo, proponendo dei vantaggiosi affari economici utili ad integrare la pensione, il truffatore aveva carpito sempre più la fiducia della sua vittima, convincendolo ad acquistare a suo nome alcuni cellulari per poi rivenderli a prezzo maggiorato.
Ma a seguito delle continue e pressanti richieste dell’anziano signore per la restituzione del carnet degli assegni e dei documenti consegnati in precedenza, il truffatore ha gradualmente ridotto la frequentazione fino a sparire del tutto.
Dopo quest’ultimo avvenimento il 69enne insospettito si era poi deciso di denunciare lo scorso 23 aprile l’accaduto alla Polizia di Stato.
Le ulteriori indagini hanno permesso di accertare che il 37enne tarantino nel corso della frequentazione durata qualche mese si era impossessato anche di oggetti personali della vittima con il pretesto di sostituirli con altri uguali ma di nuova generazione.
Dopo quanto accertato si è anche proceduto ad una perquisizione in casa dell’indagato, durante la quale sono stati recuperati sia i documenti personali della sua vittima che quelli di altre persone, sulle quali sono in corso tutt’ora ulteriori indagini per accertare altre eventuali truffe.