Il bambino è in buone condizioni cliniche e risulta negativo al Coronavirus
Domenica 30 agosto, presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale “SS.Annunziata” di Taranto, diretto dal Dr. Emilio Stola, una donna positiva al Covid-19 ha dato alla luce un bambino. È la prima volta che al nosocomio tarantino avviene un parto di una donna Covid-positiva.
Ci sono delle volte in cui anche un evento consueto e naturale può diventare straordinario: è quello che è accaduto domenica pomeriggio al SS. Annunziata dove una donna positiva al Covid ha partorito un bambino, risultato poi negativo al tampone.
La donna, una trentasettenne della provincia di Taranto, al termine della gravidanza, in fase di pre-ricovero, era stata sottoposta agli esami del caso e, quindi, anche al tampone per il Coronavirus scoprendo così di essere positiva al Covid, seppur asintomatica. Per questo motivo, una volta entrata in travaglio, è stata trasportata al SS. Annunziata di Taranto, unica struttura della provincia attrezzata per gestire in sicurezza la situazione. Il nosocomio cittadino, infatti, è in grado di adottare tutte le misure per permettere un parto in sicurezza non solo per la madre e il nascituro ma anche per i sanitari impegnati e per gli altri pazienti.
Così, nella notte tra sabato e domenica, alle ore 4:30 circa, la donan già in travaglio è giunta al Pronto Soccorso, sempre seguita dal personale sanitario opportunamente protetto è stata trasportata mediante l’ascensore dedicato nell’Area di isolamento travaglio/parto dedicata alle problematiche gestazionali correlate al Covid.
Il parto, naturale, è avvenuto alle ore 12:50 di domenica 30 agosto. Hanno seguito il travaglio ed assistito al parto il Dr. Vincenzo Nucci, l’ostetrica Roberta Perrini e l’anestesista Dr.ssa Irene Spallino, che ha praticato la partoanalgesia. L’equipe è stata supportata, inoltre, dalla Dr.ssa Maria Letizia Marra, dal neonatologo Dr. Gianfranco Guido e dall’ostetrica Tamara Brunetti e da tutto il personale operante in travaglio e neonatologia.
“La donna ha affrontato il travaglio e il parto in tranquillità, compatibilmente con la consueta emozione che si prova in quei momenti e con un po’ di preoccupazione data la straordinarietà del caso – ha affermato Vincenzo Nucci, il ginecologo che ha assistito la donna durante il parto – Per noi dell’equipe medica non ci sono state condizioni troppo differenti rispetto agli altri parti: per sicurezza nostra e delle madri, infatti, operiamo sempre con tutti i dispositivi di sicurezza. La particolarità rispetto alle altre volte è che non potevamo ad esempio allontanarci dalla sala ma questo per i protocolli di sicurezza che servono per evitare il contagio da Coronavirus, ma è stato un parto tranquillo”.
Il neonato è un maschio e pesa 3.300 grammi; è in buone condizioni cliniche, non ha avuto problemi respiratori e attualmente è assistito dai neonatologi dell’UTIN del reparto di Pediatria del “SS.Annunziata”. “è un bel bambino, come sono belli tutti i bambini appena nati – ha detto il neonatologo Gianfranco Giudo – I suoi parametri sono buoni e anche il primo tampone è risultato negativo.” Appena nato, infatti, il piccolo è stato sottoposto a tampone che è risultato negativo, ma bisognerà attendere l’esito del secondo tampone per avere la certezza della negatività. Anche la madre è in buone condizioni di salute, presenta parametri clinici e strumentali regolari, e il post-partum procede regolarmente. È ricoverata in isolamento nel reparto di Ostetricia e ginecologia, separata dal resto delle degenti.
Madre e figlio saranno monitorati nei prossimi giorni e, se la situazione resterà buona come ora, saranno dimessi in due o tre giorni.
Il Direttore Generale dell’ASL Taranto, Stefano Rossi, elogia l’equipe che ha seguito il parto: «Il lavoro magistralmente eseguito dall’equipe del reparto di Ginecologia e Ostetricia del SS.Annunziata ci ripaga dagli sforzi fatti in questi mesi per consentire alle strutture sanitarie di continuare a fornire assistenza ai cittadini, in particolare a coloro che sono positivi al Coronavirus e che necessitano di terapie e interventi per altri motivi, nel massimo della sicurezza per pazienti e operatori sanitari e, al contempo, senza alcuna penalizzazione delle normali procedure sanitarie. Voglio fare i migliori auguri al bambino e alla sua mamma per un luminoso futuro».
Francesca Perrone
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