RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
“E’ indispensabile che si costituisca un tavolo di lavoro composto dai rappresentanti di Arera, autorità di regolazione per energia reti e ambiente, dal Ministero dell’Ambiente, dalle regioni e da tutti gli operatori del settore impegnati nella gestione dei rifiuti.
Per questa ragione, su mia proposta, il 24 maggio Arera verrà audita in commissione Ambiente. Lo scopo è di coadiuvare questa Authority per una più precisa e corretta attività di determinazione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento. Occorre in particolare, adottare un apposito intervento normativo, per definirne il potere regolatorio, integrando allo stesso tempo, il Programma Nazionale per la gestione dei rifiuti con disposizioni che definiscano precisi criteri e linee direttive a cui le Regioni devono attenersi nella predisposizione dei Piani Regionali.
Bisogna infatti, individuare gli impianti necessari alla chiusura del ciclo dei rifiuti e quelli che potrebbero essere realizzati nel breve periodo ricorrendo ai finanziamenti messi a disposizione dal Pnrr. E’ bene precisare che la deliberazione di agosto 2021 da parte di Arera sugli impianti di chiusura a ciclo “minimo” ha solo determinato caos nelle tariffe, creando disparità tra le Regioni a cui è stato attribuito il compito di qualificare detti impianti, sottraendoli al libero mercato con tariffe calmierate e quantità garantite di rifiuti da gestire.
La conseguenza reale è stata quella di estraniarli dalla concorrenza e dall’efficienza garantita del libero mercato. In taluni casi residuali, la qualificazione degli impianti “minimi” è servita a soli fini protezionistici. Circostanza, quest’ultima, stigmatizzata anche dall’Agcm e numerosi sono stati i ricorsi ai vari Tar da parte dei gestori. La risoluzione da me sottoscritta mira dunque, a mettere ordine in questa giungla di tariffe, attraverso un confronto tra le parti coinvolte. Una gestione efficiente dei rifiuti rappresenta un passo di fondamentale importanza per la tutela dell’ambiente”.