Ora serve responsabilità da parte di tutti. No alla responsabilità penale dei datori di lavoro corretti
Confartigianato interviene con alcune note stampa a firma del segretario provinciale Fabio Paolillo. (foto) La ripresa delle attività, che ha avuto inizio dallo scorso 18 maggio, richiede innanzitutto grande senso di responsabilità sia da parte degli operatori sia degli stessi consumatori. Confartigianato sarà comunque sempre presente per assicurare la propria assistenza alle aziende. Netto il no alla responsabilità civile e penale per chi opera in modo corretto.
Contagi sul lavoro. I datori di lavoro corretti non devono correre rischi civili e penali
Non intendiamo mollare la protesta di un millimetro, ci torneremo ancora, perchè gli imprenditori devono prendere coscienza dell’ingiusto pericolo ed il Governo deve risolvere il problema. Stiamo ricevendo tante telefonate da parte di piccoli imprenditori spaventati da questa spada di Damocle che pende sulle loro teste. Il tema è quello degli eventuali contagi da Covid 19 in azienda. Come può una piccola impresa, sia essa artigiana, commerciale o di servizio, che si trova già alle prese con una situazione durissima, che si mette in regola per ripartire e ha le difficoltà di accedere al credito (anche a quello teoricamente garantito…), lavorare con serenità se manca chiarezza su questo punto così importante.
Anche Giovanni Palmisano, presidente provinciale del settore Impiantisti termoidraulici di Confartigianato, presta la sua voce alle preoccupazioni di decine di migliaia di imprenditori del territorio alle prese con i dubbi interpretativi dell’articolo 42 del decreto cosiddetto ‘Cura Italia’.
“Se un datore di lavoro fa tutto quello che deve, con scrupolo e investendo quello che è necessario non può sentirsi sulle spalle responsabilità civili e addirittura penali in caso di contagio. Nel caso delle piccole imprese – sottolinea Palmisano – sono molte le situazioni di possibile contagio di cui oggettivamente non si può incolpare il datore di lavoro. E poi il contagio può essere avvenuto altrove rispetto allo svolgimento del proprio lavoro. Questa disposizione va cambiata, contestiamo l’interpretazione dell’Inail che potrebbe comportare responsabilità per il datore di lavoro, al di là delle misure precauzionali adottate. A questo proposito sollecitiamo una norma sull’esonero dalla responsabilità del datore di lavoro. Non si tratta di togliere tutele, né di esimersi da controlli ferrei sull’implementazione delle disposizioni, ma di evitare quella che rischierebbe di diventare una vera e propria caccia alle streghe”.
Le imprese vogliono lavorare con serenità ed in sicurezza. Ma non ci possono chiedere di accettare questi rischi che di fatto non possiamo controllare integralmente.
A tal proposito giova ricordare che durante i negoziati con il Governo e le Parti sociali che hanno portato alla sottoscrizione dei Protocolli di sicurezza del 14 marzo e del 24 aprile 2020, Confartigianato ha sempre posto quale prima richiesta il riconoscimento del Covid-19 come un rischio biologico generico che riguarda l’intera popolazione. Così come riportato in entrambi i Protocolli.
La nostra associazione ha quindi inviato una formale richiesta all’Inail di urgente modifica del suddetto orientamento in materia, delimitando in modo certo il principio della cosiddetta “presunzione di contagio” all’unico caso logicamente ammissibile, ovvero quello concernente gli operatori sanitari che siano entrati in diretto contatto con soggetti positivi al Covid-19.
Confartigianato ha inoltre richiesto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da ultimo nel corso di un incontro tenutosi il 6 maggio scorso, un urgente intervento da parte del Governo che da un lato escluda l’applicazione del principio della presunzione semplice per il riconoscimento di infortunio professionale del Covid-19 e dall’altro eviti future ingiuste possibili azioni di rivalsa e di responsabilità civile e penale in capo al datore di lavoro.
Superare l’emergenza con Fiducia e Comunità, tutti insieme. Confartigianato c’è!
Ne usciremo davvero, ma solo se lo faremo insieme – dichiara Fabio Paolillo, Segretario provinciale di Confartigianato.
La fase due è una realtà, lunedì si riparte tutti ed ecco che il tema lavoro diventa sempre più centrale, accanto a quello sanitario. Purtroppo, come temevamo, ci sono ancora tanti punti interrogativi su regole e sostegni economici per imprese e lavoratori, senza considerare la costante spada di damocle del monitoraggio dei dati sull’andamento del contagio. A breve si avrà il frutto dei primi giorni di aperture: se la curva dovesse peggiorare, nuove chiusure sarebbero il colpo di grazia per le nostre imprese.
In tutto questo persistente clima di incertezze “Confartigianato c’è” – prosegue Paolillo – dai giovani ai pensionati. Abbiamo ascoltato tutti e lo stiamo facendo anche in queste ore. Accompagniamo tutti, perché solo insieme supereremo l’emergenza. Abbiamo agito come nostro solito, senza protagonismi ed inutili e banali passerelle. Dall’inizio della Pandemia abbiamo attivato tutto lo staff di collaboratori e consulenti con una assistenza globale, rispondendo ad una media di quasi cento domande al giorno per spiegare i vari decreti, aiutando persone e aziende a ottenere sussidi essenziali come bonus per autonomi e partite iva, bonus baby sitter, congedi parentali, sospensione di mutui e bollette, problemi specifici di tante imprese. Abbiamo velocizzato il più possibile le procedure della cassa integrazione per le imprese artigiane, attivando in pochissimo tempo una rete di collaborazione con i consulenti del lavoro di Taranto, ai quali va tutto il nostro ringraziamento per l’intenso lavoro profuso in questi mesi, non ci sono stati più sabati né domeniche, abbiamo lavorato a stretto contatto anche Pasqua e Pasquetta. La nostra famiglia di famiglie, di imprenditori, collaboratori aziendali, pensionati, cittadini perché noi sì, davvero, non abbiamo lasciato indietro nessuno.
Continua Paolillo: è stato fatto tanto, ma non ci siamo ancora. Tutti i ritardi, le complicazioni, le incongruenze li abbiamo sofferti e li stiamo soffrendo tuttora come fossero nostre mancanze. A livello regionale e comunale abbiamo sinora fatto davvero un grande lavoro, molto proficuo. Il dialogo con la Regione Puglia è stato e rimane costante, siamo presenti su tutti i tavoli, a volte siamo stati costretti ad alzare la voce ma gli obiettivi sono stati tutti centrati. Dietro la nostra spinta, la Regione Puglia ha provveduto a far riaprire numerose attività in tempi più celeri rispetto a quelli del Governo. L’asporto in primis. C’è stato proprio un lavoro di pressing di Confartigianato, supportando la Regione con le nostre proposte, bozze documenti e protocolli, spesso in solitaria, come avvenuto ad esempio nel comparto benessere. Con le istituzioni non basta solo lamentarsi, poi si devano portare soluzioni ed atti concreti e Confartigianato lo ha fatto ed i risultati si sono ottenuti.
Confartigianato non ama molto i protagonismi, le apparenze, le chiacchere. I nostri atti a dimostrazione sono in Parlamento, nei ministeri, negli uffici regionali, negli assessorati comunali. Siamo certi del nostro lavoro e le imprese lo sanno e per questo ci apprezzano e stimano. Ma non basta, ammette Paolillo, a livello nazionale abbiamo indicato al Governo 6 aree di intervento – liquidità e indennizzi, sostegno al territorio, fisco, lavoro, cantieri e PA, zero burocrazia – per le quali abbiamo lanciato proposte concrete, per ripartire davvero. Penso ad aiuti a fondo perduto, all’esenzione del pagamento della Tari, alla riattivazione dei cantieri nelle scuole. Sono solo alcuni esempi. Ora speriamo di poter presto leggere il decreto rilancio annunciato dal Governo, saremo subito in grado di sollecitare eventuali correttivi necessari per centrare gli obiettivi senza penalizzare le piccole imprese. Sappiamo che non è finita qui, anzi adesso sarà ancora più in salita, siamo pronti ad accompagnare le imprese a ripartire. Ogni cittadino, ogni imprenditore può trovare in Confartigianato supporti ed accompagnamento su norme e servizi dei nostri esperti per affrontare e vincere la crisi nata dal Coronavirus, sia dal punto di vista sanitario che lavorativo.
Esempi concreti? Ce ne sono tanti in ogni campo, non ultimo quello di assistere ogni tipologia e settore di imprese a mettersi in regola con tutti gli adempimenti derivanti dal protocollo per le misure di contrasto del contagio del corona, adempimenti che vanno dalla sicurezza del lavoro alla riorganizzazione aziendale.
Ai nostri imprenditori diciamo: lavoriamo fianco a fianco, costruiamo insieme una nuova normalità, nel rispetto delle norme di sicurezza, sui dispositivi DPI, sulle distanze sociali.
Alla collettività diciamo: sosteniamo il nostro Territorio! Compriamo i prodotti dalle attività locali, sono la nostra storia e il futuro dei nostri figli.
Alle Istituzioni ed alle Autorità locali chiediamo invece collaborazione e solidarietà: che i controlli alle nostre aziende abbiano lo spirito di aiutare, prima di sanzionare le nostre imprese, considerando che in poco tempo hanno dovuto stravolgere la loro attività, con costi aumentati e ricavi azzerati, con un improvviso aumento di adempimenti e responsabilità. Si agisca quindi per favorire la rinascita delle Aziende, non per la loro chiusura.
Solo così, tutti insieme, riscopriremo il vero senso del lavoro, come valore capace di ricostruire, guardando dalle nostre parti, il futuro del nostro meraviglioso territorio provinciale.
Ora serve la responsabilità da operatori e consumatori.
Un memorabile giorno di rinascita e ripresa per l’intero territorio provinciale tarantino. Riaprono da oggi gli esercizi commerciali, insieme ai pubblici esercizi ed ai servizi alla persona.
Confartigianato e le rispettive categorie economiche rappresentate esprimono soddisfazione.
Non chiedevamo la riapertura sottovalutando i problemi sanitari legati all’emergenza covid, ma da un lato confidando nella responsabilità di tutti nel rispetto delle regole e dall’altro per il problema economico, nella consapevolezza che già tante attività soffrono e un ulteriore periodo di chiusura sarebbe stato drammatico – evidenzia Ivan Cesario, titolare di pubblico esercizio a Taranto – del gruppo direttivo di Uni.Comm Confartigianato. La riapertura è importante e confidiamo nella responsabilità di tutti gli “attori”, operatori economici e consumatori. Noi operatori siamo consapevoli che dovremo agire col massimo scrupolo, certi che il non rispetto delle regole rappresenta un rischio per la salute e ci sottopone al rischio di possibili gravi sanzioni amministrative e penali in caso di controlli. Se i contagi risalgono, il rischio cui le attività andranno incontro sarà quello che il Governo possa prospettare una nuova chiusura. Non ci vogliamo nemmeno pensare ad un’ipotesi di questo genere, i pubblici esercizi e le attività commerciali non potrebbero superare una seconda chiusura, visto che è già difficile dare vigore e sostegno alle nostre imprese e famiglie dopo questa pausa forzata.
Da oggi anche parrucchieri, estetiste e tatuatori possono riprendere l’attività. Siamo soddisfatti che la nostra richiesta sia stata accolta, dice Cosimo D’Arcangelo, parrucchiere martinese, componente del direttivo di Confartigianato Benessere Taranto.
Del resto i protocolli di igiene e sicurezza verso gli operatori e verso i clienti sono applicati da diverso tempo nei nostri centri di bellezza. Quanto previsto nella normativa nazionale e in quella regionale non rappresenta affatto un limite alla nostra apertura. La sterilizzazione delle attrezzature, la sanificazione delle postazioni di lavoro e degli ambienti di lavoro sia giornaliera che settimanale sono sempre state parte integrante delle nostre attività. In questa fase di riapertura sarà molto importante avere la chiarezza delle regole del gioco, e solo ieri sera tardi c’è stata l’ultima sfornata di disposizioni. Quindi va dato il tempo alle nostre imprese di adattare le attività alle ultime novità, ma dobbiamo lavorare. Importante in questo momento è la collaborazione e la disponibilità dei nostri dipendenti, per la distribuzione dei carichi di lavoro su un arco temporale più ampio in base alle esigenze organizzative delle imprese, collaborazione che siamo certi non mancherà, in fondo i nostri collaboratori sono il vero patrimonio dell’impresa. Bene quindi la ripartenza per le imprese del benessere, grazie alla grande battaglia portata avanti con forza da Confartigianato a tutti i livelli.
Tanti imprenditori del settore commercio, ristorazione e servizi alla persona possono finalmente riprendere l’attività, tornando ad accogliere i propri clienti, dopo oltre due mesi di chiusura, spiega il Segretario provinciale di Confartigianato Fabio Paolillo. Auguriamo loro una buona riapertura, sapendo che è un momento di grande cambiamento e sapendo che servono anche risorse ed aiuti da parte dello Stato. E’ chiaro che le entrate saranno minori rispetto a prima anche se le uscite saranno importanti. Il nuovo decreto non è sufficiente per garantire le imprese. Confartigianato c’è stata durante la fase del lockdown e continuerà a camminare al loro fianco per progettare il futuro. Infine vogliamo fare un appello importante a tutte le persone, alla cittadinanza: se in questo periodo avete riscoperto l’importanza del negozio sotto casa, ora continuate ad aiutarci a proteggere la rete distributiva tradizionale, che ha un valore sociale inestimabile per le nostre comunità, che ne ha tanto bisogno considerata la desertificazione commerciale dei nostri borghi comunali.
Restano tanti i tasseli ancora da comporre per poter gestire al meglio questo passaggio. Rischiamo infatti una falsa partenza se non verranno risolti i molti problemi ancora sul tappeto, tra i quali l’asfissiante eccesso di burocrazia e la questione dei controlli in azienda, che, ribadiamo ancora una volta, devono essere effettuati si, ma con spirito non sanzionatorio ma di accompagnamento all’impresa, altrimenti qui potrebbe richiudere tutto, ma stavolta non a causa del virus.