Un approccio funzionale
L’incontro
Successe così, quasi casualmente, il terapista della riabilitazione di mio fratello Massimiliano, uno dei migliori del New York University Medical Center, non poteva coprire tutte le ore necessarie affinchè dopo un’importante intervento ortopedico si sviluppassero le abilità residue dopo una paralisi cerebrale infantile. Quella volta non poteva, così il Dott. Nicholas Tzimas c’inviò una sostituta, una ragazza sorridente di origini miste tra lo spagnolo e l’italiano ma una vera newyorkese. Clara Favale teneva molto al suo corpo oltre che alla sua mente, provò ad istruirmi a prendermi cura del mio tra pesi e corse mattutine, ebbe pessimi risultati con me, ma ottimi con mio fratello Massimiliano. Prima d’iniziare la classica terapia fisica, Clara “perdeva” tanto tempo a toccargli i piedi gentilmente, poi risalendo trattava tutti i diaframmi del corpo e infine la testa, con un tocco impercettibie; dopo tutto cambiava, le distonie incontrollabili calavano, la spasticità quasi scompariva e nei giorni di ritenzione si andava invece in bagno con facilità. La terapia fisica seguente era una passeggiata e non la solita lotta con cun corpo incontrollabile. Fu un incontro fortunato, incontrai un’amica profonda che è sempre presente, anche se al di là dell’oceano, che nel tempo mi ha insegnato gran parte della sua conoscenza in Cranio Sacrale biodinamica che da più di 20 anni anni insegna nella sua scuola di New York City. Dopo tantissimi anni la Terapia Cranio Sacrale ritorna a bussare a seguire gli anni di trattamenti su mio fratello, per mezzo di un’altra amica, che ho avuto modo d’intervistare nel 2021, Grazia Mazza, che in un momento di sofferenza della mia vita mi ha trattato estenuamente con questa metodologia nella sua forma originaria Upledger. Ho potuto così ricevere sedute con entrambi i metodi presenti sul pianeta, così come entrambe le formazioni, l’ultima grazie a istruttori di comprovata esperienza come Diego Maggio dell‘Istituto Upledger Italia di Trieste
Cosa è ?
Il sistema craniosacrale è una parte molto importante del nostro corpo a diverse profondità e livelli, eppure molti di noi nel bel paese, specie quelli che non lavorano nel campo sanitatario, mai o quasi mai hanno sentito la parola “craniosacrale” pronunciata in un unico lemma, almeno finchè non s’incontra un facilitatore di terapia cranio sacrale o un utente che ne abbia provato i benefici.
Negli anni novanta, quando vivevo i miei giorni a New York, avevo anche io un’idea molto vaga di questo sistema prima d’iniziarlo a studiare integrandone l’esperienza diretta. Come gran parte di cio che riguarda i sistemi interconnessi di quella magnifica e meravigliosa realizzazione che è il corpo umano, queste conoscenze di base non vengono insegnate nelle nostre scuole dell’obbligo, un vero gran peccato.
Ecco quindi una breve introduzione, poco medica e poco formale, tanto per capirsi:
Il cervello e il midollo spinale sono racchiusi nel cranio e nella colonna vertebrale. Galleggiano nel liquido cerebrospinale . Quindi, il mio come il tuo cervello fluttuano letteralmente nel liquor mentre io scrivo a tu leggi questo articolo.
Il midollo spinale può essere pensato come un’estensione del cervello che scende attraverso le 24 vertebre , fino alla parte inferiore della colonna lombare , dove si espande in un fascio di nervi. Questo gruppo di nervi continua all’estremità di una guaina protettiva, chiamata tubo durale . C’è una piccola pozza di liquido cerebrospinale nella parte inferiore della colonna vertebrale in cui galleggia delicatamente il fascio di nervi, noto anche come Cauda Equina
Chi ha avuto modo di subire un’intervento chirurgico all’intervista con l’anestesista ha potuto scegliere in relazione alle condizioni di salute quale tipo di sedazione utilizzare, e spesso ha scelto l’epidurale per non perdere completamente la coscienza vigile; bene il farmaco nel caso viene proprio iniettato nella dura, nel tubo durale per anestetizzare il il corpo nelle aree corrispondenti prima dell’intervento chirurgico. Si comprende che si parla di qualcosa di molto importante da cui gemmano le funzioni quotidiane del nostro corpo fisico.
Il liquido cerebrospinale è una creazione straordinaria, nella sua forma primaria è un fluido corporeo limpido e incolore, simile nella composizione chimica al plasma sanguigno e metaforicamente all’acqua del mare con le sue maree. A causa della sua translucenza viene da taluni denominato”luce liquida”. È prodotto nel cervello e lo bagna e lo protegge dalle lesioni. Questo liquido irrora la colonna vertebrale, circondando il midollo spinale, lubrificandola e nutrendola fino all’osso sacro, seguendone piegamenti e torsioni. Il “magico” fluido nutre i nervi e i tessuti e pulisce il sistema craniosacrale e i sistemi interconnessi dalle tossine cellulari .
Il sistema cranio sacrale che integra il tubo durale, il cranio e l’intera fascia che ricopre tutto il nostro corpo, suddividendolo tramite diaframmi permeabili, in compartimenti osmotici presenta un ritmo rilevabile con uno strumento semplicissimo, le mani. Se correttamente addestrate, le mani sono uno strumento meraviglioso, che rilevano la frequenza, la profondità, l’ampiezza, la simmetria e la vitalità di questo ritmo di estensione e contrazione continua e spesso impercettibile. Questo movimento influenza e viene influenzato dal Sistema Nervoso Centrale (SNC), dal Sistema Nervoso Autonomo (SNA), dal sistema muscoloscheletrico oltre che dal quello endocrino.
Tecnica Cranio Sacrale
è a prima vista una sorta di palpazione delicata e non invasiva. Raramente il terapista esercita pressioni superiori a cinque grammi dopo che ha rilevato una restrizione del tessuto fasciale sul corpo del paziente. La fascia è un tessuto multistrato, che le mani del terapista rilevano come libero o ristretto. A queste restrizioni possono corrispondere delle lesioni, dei traumi fisici o emozionali. Il terapista fa veramente molto poco, in realtà indica al corpo fisico ed emozinale del cliente ciò che lo stesso corpo ha esposto alle mani, in modo da favorirne l’auto guarigione e la riorganizzazione senza la necessità di mantenere attiva la lesione e i suoi deleteri effetti. Durante una sessione si opera a livello fisico e alcune volte verbale, con tecniche di rilascio somato emozionali, che sciolgono quelle che in gergo vengono chiamate cisti energetiche, una specie di agglomerato emozionale e/o fisico intorno al cui il sistema organico si riorganizza al meglio dopo un trauma fisico, emozionale o qualcosa di più. Così ritornano episodi rimossi, emozioni imprigionate, abilità e competenze inibite o semplicemente si sciolgono malesseri cronici o acuti che il sistema corpo-mente-cuore riteneva utili per continunare a sopravvivere alla meno peggio.
Semplice vero ? A volte sono proprio le cose semplici ad essere veramente efficaci; dimenticavo di dirvi che i nostri amici animali amano questa terapia, dai cani ai gatti e anche i cavalli, per ora ho provato solo su di loro, confido presto di provarla con i delfini.
Dott. Egidio Francesco Cipriano
Foto https://pixabay.com/it/photos/massaggio-cani-gli-amici-1790063/
Foto Egidio Francesco Cipriano
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