Note del segretario PD Mancarelli e degli Amici di Beppe Grillo
Cinque ministri domani a Taranto
Luigi Di Maio a Taranto: garanzia di impegno, convinzione e fiducia per il futuro della Città
Luigi Di Maio verrà a Taranto a coordinare il tavolo in cui si stabiliscono gli obiettivi previsti per lo sviluppo della Città, in linea con quanto scritto nel Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), avviato anni addietro, con l’intenzione di progettare la riqualificazione socio-economica ed ambientale del territorio. Insieme a lui saranno presenti i Ministri Giulia Grillo (Salute), Barbara Lezzi (Sud), Sergio Costa (Ambiente), Alberto Bonisoli (Beni culturali).
La venuta del Ministro Di Maio e dei suoi colleghi è la dimostrazione che Taranto non è stata assolutamente dimenticata dalle istituzioni, ma che i problemi decennali che la soffocano vanno affrontati nel modo idoneo (giuridicamente e tecnicamente) e perseguendo obiettivi opportuni, nel caso specifico riqualificare le sue risorse culturali e identitarie (il centro storico, il museo, le aree marine protette) e incentivare i settori con un maggiore ritorno economico (tecnopolo di ricerca, porto, infrastrutture).
L’anno scorso abbiamo dovuto accettare la vendita dell’acciaieria Ilva alla multinazionale indiana Mittal senza riuscire a mettere in discussione il contratto di vendita concluso e firmato dall’ex Ministro Calenda del Governo PD.
Vani sono stati i ricorsi all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e all’Avvocatura di Stato da parte di Luigi Di Maio per far saltare i lucchetti di quel contratto e rimettere in discussione la scelta di proseguire l’attività dell’acciaieria di Taranto. L’azione del Ministro Di Maio ha comunque permesso di ottenere un diverso trattamento occupazionale per le maestranze ed un’accelerazione dei tempi per la conclusione di alcuni lavori di contenimento dell’inquinamento.
Anche se è stato definito “il miglior risultato nelle peggiori condizioni”, sicuramente è molto lontano dagli obiettivi indicati nei programmi del MoVimento e dalle aspettative di attivisti e simpatizzanti della Città.
Purtroppo dobbiamo prendere atto che Taranto ha subito decenni di provvedimenti normativi che si sono intersecati e stratificati nel tempo (come i decreti salva Ilva) e per questo il Governo ed i parlamentari tarantini del M5S sono costretti a portare avanti un percorso di piccoli passi per far saltare questi blocchi giuridici (ad es. l’immunità penale dei dirigenti Ilva-Mittal) ed attuare interventi graduali che comportano miglioramenti per il futuro della Città.
Forse questa gradualità e tempistica può essere di difficile comprensione ed accettazione per qualcuno, che in buonafede potrebbe pensare che un Governo ha la capacità di trasformare tutto con pochi gesti, ma pensiamo che altri stiano soffiando sul fuoco della contestazione e del malcontento in assoluta malafede, per esclusivi motivi politici, elettoralistici e di spaccatura dell’opinione pubblica locale.
Noi attivisti continuiamo a fidarci della scelta di aver affidato al M5S, ai parlamentari eletti il 4 Marzo 2018 e al Governo del Cambiamento il compito di attuare la riconversione economica di Taranto e ringraziamo Luigi e gli altri ministri di essere qui per ridare alla Città un futuro svincolato dal letale cappio industriale che l’avvilisce da decenni.
Meet Up Amici di Beppe Grillo Taranto
Meet Up Amici di Beppe Grillo Statte
L’opinione dell’Avvocato Mancarelli

Dopo un anno di stop finalmente riparte il Contratto
Istituzionale di Sviluppo (C.I.S.) per Taranto.
Riparte da dove si era fermato e da dove è rimasto impantanato
per un anno.
Non si perda più tempo allora.
90 milioni per Taranto. 72 per l’Arsenale. 30 milioni per le
fasce deboli.
2,5 milioni per le assunzioni Arpa.
30 milioni per la nuova strumentazione sanitaria.
Queste alcune delle risorse messe in campo dai Governi Renzi e
Gentiloni che hanno subito un brusco stop da chi in campagna elettorale ha
raccontato fandonie ed oggi non può che proseguire la strada già intrapresa per
tenere Taranto al centro delle azioni di questo Governo.
Il C.I.S., si badi bene, rappresenta proprio una misura di
sistema per rendere Taranto emancipata dalla monocultura industriale. Disegna
nuovi scenari rendendo prioritario lo sviluppo del porto, della Città Vecchia e
dell’Arsenale.
Ed allora non si comprendono davvero le ragioni di questo
illogico freno per l’immediato utilizzo di queste somme.
Risorse dei Governi a guida PD che Di Maio utilizzerà per la
sua mediocre campagna elettorale.
Se questo è il male minore lo accettiamo per il bene di
Taranto, ma chiediamo con forza di proseguire spediti nella realizzazione di
quanto lasciato in dote.
Si sbrighi Di Maio. Recuperi il tempo perduto e utilizzi tutte
le risorse appostate.
Certo che con un filo di amarezza non possiamo che rimarcare
come il C.I.S. veda oggi, nella nuova convocazione, la mancanza di diversi
attori istituzionali e sociali che prima venivano invitati e potevano essere
sentinelle positive del territorio.
Oggi Di Maio ha allontanato questi, penso a Cgil, Cisl Uil, a
favore di qualche attore di sottogoverno ministeriale che nulla conosce delle
vicende tarantine.
Taranto ha perduto un anno grazie a questo Governo. Speriamo
non perda la speranza dopo questa convocazione.
Avv. Giampiero Mancarelli
Segretario provinciale PD Taranto