No a soluzioni ideologiche; sul porto ritardi della regione per le Zes
Sulle regionali pugliesi valutazioni sospese in attesa del 26
Si è tenuta questa sera (23 gennaio 2020) , nella sede della Federazione Provinciale del PD a Taranto, un’assemblea sul tema “Per Taranto, per uno sviluppo sostenibile”. Un dibattito particolarmente partecipato al quale ha preso parte il vice presidente del gruppo PD al Senato Dario Stefàno, che ha tratto le conclusioni. Presenti all’incontro il segretario cittadino Vincenzo Di Gregorio, il segretario provinciale Giampiero Mancarelli, il consigliere comunale Emanuele Di Todaro, dirigenti e numerosi militanti.
Un tema di grande attualità in un momento molto delicato per il territorio che deve fare i conti innanzitutto con la delicata vicenda ex Ilva – Mittal e guardare al futuro immaginando una prospettiva di riconversione economica del territorio. Tema quello della riconversione molto controverso che registra all’interno dello stesso PD visione diverse. Abbiamo raccolto alcune dichiarazioni del Sen. Stefàno. Innanzitutto la questio ex Ilva:
“sapevamo che era un processo complicato da agganciare e da portare ad una soluzione che fosse positiva per la comunità; non era una tema semplice che avevamo deciso di abbracciare: la sostenibilità da praticare con un percorso pragmatico non ideologico che non si legasse né ad una impossibile chiusura tout court né ad una impossibile riconversione dal carbone tout court. Uno sviluppo sostenibile richiede delle tappe che stiamo percorrendo con le difficoltà che questi processi introducono via via, e che stiamo percorrendo anche di fronte ad un tentativo di Arcelor-Mittal, che abbiamo restituito al mittente, perché su questa città ci abbiamo messo la faccia e su questa città vogliamo continuare a praticare la strada della riconversione che non sia fine soltanto al processo produttivo dell’Ilva ma che ci consenta di recuperare tante altre potenzialità che Taranto esprime.” Nel suo intervento, tra le altre questioni Stefàno ha affrontato quella del porto, una struttura che è di fatto da tempo bloccata dopo la rinuncia dell’operatore cinese. Per il vice capogruppo al Senato del PD si è perso tempo anche negli ultimi tempi: “Abbiamo perso tante opportunità; abbiamo lasciato andare via anche degli operatori che erano già interessanti per il loro attivismo internazionale e per la loro competenza. Oggi ci sono degli scenari nuovi. Finalmente, dopo un ritardo con cui la regione ha definito le zone economiche speciali possiamo mettere al servizio di quel insediamento produttivo che è il porto uno strumento di incentivo. Con il decreto Taranto io credo che siamo in grado di far partire tutta una serie di tasselli di un mosaico molto più ampio che fino ad oggi hanno probabilmente subito troppo una concentrazione su Ilva che era doverosa ma che non può essere esaustiva.”
Infine una valutazione sulla situazione politica alla vigilia delle prossime elezioni regionali in Puglia. “Sulle primarie mi sono espresso pubblicamente più volte ma ho assunto però un impegno che è quello di tornare a parlare solo dopo l’appuntamento dell’Emilia e della Calabria. Il partito ci ha chiamato tutti quanti alla responsabilità; anche se geograficamente distante mi mantengo su questa responsabilità e provo a dare un contributo rimandando successivamente al 26 una discussione su come affrontare le regionali n Puglia.”
Francesco Ruggieri
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