Primo libro presentato: “Canale terminale” di Eleonora Coletta “vedova di malasanità”
Presenti l’on.le Dario Iaia, il consigliere regionale Renato Perrini, il coordinatore cittadino Gianluca Mongelli, la consigliera comunale di Statte Caterina Madaro, che ha coordinato i lavori, introdotti da Matilde Percolla.
E’ iniziato con il botto, sia in termini di partecipazione, sia per la rilevanza del tema trattato, il ciclo di incontri che il circolo “Impavidi” di Fratelli d’Italia, presieduto dall’ avv. Matilde Percolla, ha programmato per presentare, dialogando con l’autore, opere letterarie e culturali in genere , che trattano temi di particolare rilevanza sociale.
In presenza di un ampia e attenta platea, ieri 29 agosto 2023, nella terrazza del Sun Bay a San Vito, è stato presentato il libro dell’avvocato Eleonora Coletta dal titolo emblematico, quanto drammaticamente duro: “Canale terminale“.
L’autrice, che si definisce “vedova di malasanità” ma anche orfana, avendo perso nel giro di pochi giorni il marito e il padre, ha scelto il titolo richiamando il reparto di rianimazione del Moscati che, nella seconda ondata della pandemia ha fatto registrare una percentuale elevatissima di decessi; da qui canale terminale.
Un libro inchiesta-denuncia che racconta, anche con la testimonianza di altri familiari di vittime Covid, la tragicità di un momento in cui tutte le lacune della sanità pubblica sono emerse nella loro drammatica dimensione.
Con la prefazione della nota giornalista Maria Giovanna Maglie, da poco venuta a mancare, il libro si presenta come una cronaca di quei maledetti giorni, in cui chi entrava al Moscati con il Covid difficilmente ne usciva vivo. Ricoveri che comportavano il totale isolamento dalla famiglia. Grandi difficoltà per ricevere notizie e tanti dubbi su carenze e comportamenti non sempre improntati al rispetto della persona umana. Tutto riportato con dovizia di particolari.
La vicenda all’epoca ebbe un grande risalto mediatico per la comprensibile reazione della Coletta, avvocato e professore a contratto di Diritto del Lavoro all’Università di Bari. Peraltro per 15 avvocato della Asl di Taranto.
Oggi, vicepresidente del Comitato “Verità e Giustizia vittime Covid Moscati di Taranto -per non dimenticare” l’avvocato prosegue la sua battaglia perchè emerga la verità. Ciò comprensibilmente non è cosa gradita a chi gestisce politicamente la sanità pugliese. Sembra addirittura che il suo libro non sia presente nelle librerie baresi. Se ciò fosse confermato sarebbe davvero molto grave e alla fine un vero e proprio autogol; la strada per difendere il proprio operato è quella del confronto, documenti alla mano. Da sempre nei sistemi non democratici i libri scomodi vengono bruciati!
“L’inferno esiste. Queste pagine che trasudano di dolore inconsolabile e di ingiustizie ne sono la prova. Perché l’inferno non è l’immagine infantile delle fiamme e dei forconi, e di Satana con le corna e i piedi di capra, ma è la distruzione di ogni speranza, l’assenza di ogni sussulto di bene…” Questo incipit della postfazione del libro a cura di Bernardo Cervellera, sintetizza in modo chiaro ed esaustivo quanto si è vissuto negli anni della pandemia: un vero inferno!
Quanto accaduto in quel periodo è ancora avvolto dal mistero; un ulteriore mistero all’italiana! Sarà ora una commissione parlamentare a provare a squarciare il muro eretto da chi in quei giorni, in un contesto , va detto per onore di verità, di grande confusione ed incertezze a livello mondiale, ha gestito l’emergenza. “Come centro destra abbiamo votato compatti per la istituzione di una Commissione parlamentare bicamerale – sono parole dell’on.le Dario Iaia- per approfondire quanto avvenuto negli anni del covid; non si tratta di una commissione giudicante ma di indagine per verificare se ci sono state responsabilità a livello nazionale nella gestione del covid. Ho letto il libro dell’ avvocato Coletta che tratta in modo approfondito diverse questioni relative in particolare a quanto accaduto a Taranto, e che l’hanno interessata direttamente dal punto di vista familiare. Non si vuole crocifiggere il personale sanitario, che tanto ha fatto in quel periodo, ma verificare l’operato dal punto di vista della organizzazione della sanità pugliese.”
Un’analoga commissione avrebbe potuto operare a livello regionale, ma come riferisce il consigliere regionale Perrini, la sua proposta non è stata accolta: “Una commissione di indagine a livello regionale sarebbe stata molto utile a chiarire tanti aspetti rimasti oscuri rispetto alla gestione della emergenza pandemica in Puglia, ma il governo di sinistra guidato da Emiliano ha detto no. Diversamente il governo nazionale oggi guidato dal centro destra ha voluto fortemente fare chiarezza con la istituzione di una commissione bicamerale. La sanità in Puglia, e a Taranto in particolare, purtroppo presenta troppe carenze come da tempo denuncio in tutte le sedi. In questi giorni si è manifestata in tutta la sua gravità la questione pronto soccorso. Mancano i medici, mancano gli infermieri, e soprattutto occorre per Taranto un altro presidio. Si tratta di organizzare meglio il servizio. Io tra l’altro invito l’utenza a non prendersela con gli operatori sanitari che non hanno alcuna responsabilità per le tante mancanze del servizio”
Sicuramente molto forte la testimonianza dell’autrice del libro: “parto dalla mia esperienza ma quando cerco di capire la verità scopro che come la mia storia ce ne sono tante altre simili : decine, centinaia. Tantissimi i morti a Taranto, morti nel silenzio, nel voluto silenzio! Non solo malasanità ma anche mala umanità; abbiamo registrato arrendevolezza, lassismo, mancanza di attenzione. Mio marito e mio padre sono morti nella terza ondata quando si avevano strumenti ormai ben sperimentati per attivare le giuste cure. Chi restava a casa aveva molte più probabilità di sopravvivere rispetto invece a chi finiva al Moscati. Il consigliere Perrini a novembre del 2020 chiese una commissione in presenza di 30 morti nelle tende. Se ci fosse stata quella commissione, negata dal governo regionale, forse si sarebbero evitate tante altre morti. Vogliamo sapere solo la verità”
“Canale Terminale” vuole delle risposte sulle morti sospette registrate all’ospedale Moscati durante la seconda ondata del covid –parla la presidente del circolo Impavidi Matilde Percolla- troppi dubbi, troppe incertezze, troppo disservizi. E’ occasione per parlare di malasanità; se saranno finalmente accertate le responsabilità certamente non potranno interessare il personale sanitario, che tanto si è adoperato durante la pandemia, ma chi gestisce politicamente la sanità in Puglia.“
Toccante la lettura di alcuni brani del libro da parte di Caterina Madaro. A prescindere dalle eventuali responsabilità che potranno, come auspichiamo, emergere, resta il dramma umano di famiglie distrutte che chiedono di capire cosa sia davvero successo; capire perchè si sono fatte alcune scelte. Se davvero si è fatto tutto ciò che la scienza consente di fare.
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