Al Teatro Fusco è andata in scena una cerimonia di fondazione di comunità. Una comunità pronta a raccogliere la sfida della complessità, lungi dagli estremismi e dalle semplificazioni a cui siamo abituati da una politica incapace di interpretare e affrontare i cambiamenti strutturali.
Le proposte di gestione di complessità, come quella di Ecosistema Taranto, tendono a ingenerare diffidenza invece, nella due giorni del Fusco, la parola più ascoltata dal pubblico presente è stata: «Finalmente!».
La presenza massiccia del partenariato, ha trasformato una call per addetti ai lavori in un evento pubblico.
Per quantità, qualità e varietà, un vero e proprio parterre d’onore ha presenziato alla proposta dell’amministrazione Melucci, che ha scommesso sulla costruzione di un sistema di governance piuttosto che sull’ennesimo piano strategico calato dall’alto.
Con Ecosistema Taranto si stanno gettando le basi per una riconversione economica “finalmente” decisa dalla comunità tarantina, che sappia riconoscere e riconnettere tutti quegli elementi di resilienza che possono risanare il lungo trauma di un territorio legato da troppe generazioni alla monocoltura dell’acciaio. Perché il trauma non è il fallimento del mercato del siderurgico ma la crisi di sistema indotta dal legame simbiotico e quasi esclusivo tra l’economia del territorio tarantino e l’acciaio. Una simbiosi che ha deteriorato identità, ambiente e risorse, togliendo all’ecosistema la peculiare capacità di rigenerarsi.
In due anni di analisi e azioni, l’amministrazione Melucci ha individuato e tracciato quegli elementi di resilienza che rendono possibile il processo di rigenerazione dell’Ecosistema Taranto. Proprio quegli agenti di resilienza, nelle due giornate del Fusco, hanno potuto riconoscersi e dialogare tra loro, nel segno della continuità rispetto al dialogo diretto con la nostra amministrazione, grazie al quale sono stati avviati percorsi, che ora, con la consapevolezza maturata, si sta mettendo a sistema in una governance condivisa della transizione economica, ecologica ed energetica della città di Taranto.
Una transizione da sistema chiuso e spezzato a ecosistema resiliente. Questo programma confluirà nel Patto dei Sindaci per il Cambiamento Climatico e nel dossier per la Città della Cultura 2021, perché il paradigma della sostenibilità è il vero collante della comunità del cambiamento che si è incontrata al Fusco. Ognuno degli attori sociali ed economici è impegnato, o sarà impegnato, insieme alle direzioni e all’Urban Transition Center in progetti che hanno in nuce la visione e la spinta vitale di Ecosistema Taranto già esplicati durante le due giornate al teatro Fusco dagli assessori al ramo.
Lo sforzo di riorganizzazione della macchina amministrativa è stato un lavoro portato avanti con umiltà, lontano da proclami e ricerca di facile consenso, necessario a innovare con competenza le relazioni tra pubblico e privato, per sostenere l’innovazione di processo, per rilanciare la cultura dell’abitare e l’etica di prossimità nei quartieri.
La concretezza degli obiettivi e delle azioni ha trovato un partenariato pronto a entrare con fiducia ed entusiasmo nel cuore delle trasformazioni urbane, sensibile ai temi dell’accessibilità e delle connessioni di sistema e delle forme dell’abitare più rispondenti alle nuove istanze di cittadinanza.
Fonte: Ufficio Stampa Comune di Taranto
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