Cento anni fa nasceva San Giovanni Paolo II. E anche noi tarantini abbiamo il dovere di ricordare un Papa straordinario, entrato di diritto nella Storia dell’umanità. Innanzitutto per l’intensa e coraggiosa opera di evangelizzazione svolta in quasi 27 anni di pontificato, attraverso una moltitudine di viaggi pastorali in tutto il mondo e cercando sempre un dialogo interreligioso, foriero di pace tra i popoli. E come dimenticare una delle sue frasi più note, “Costruire ponti e non muri”, con cui peraltro contribuì a far cadere uno dei muri più vergognosi come quello di Berlino? O i suoi moniti alla mafia (“Convertitevi, una volta arriverà il giudizio di Dio”) o l’invito ad abbracciare la fede (“Spalancate le porte a Cristo”).

Un Papa indimenticabile, dunque. Ma per noi cittadini di Taranto lo è stato anche per la sua visita in terra ionica nel 1989. Giovanni Paolo II volle ripercorrere le orme di un suo illustre predecessore (Paolo VI) che nel 1968 celebrò la Messa di Natale nello stabilimento siderurgico. Anche Papa Wojtyla incontrò le maestranze dell’allora Italsider, ma fece di più: volle abbracciare la città con una serie di incontri in ben due giornate, il 28 e il 29 ottobre. Alla Cittadella della Carità (fondata dall’arcivescovo emerito Mons. Guglielmo Motolese che lo accolse, insieme al Cardinale De Giorgi), alla Marina Militare, alla Concattedrale, ma soprattutto dal balcone della chiesa del Carmine che si affaccia su piazza della Vittoria e allo stadio Iacovone per un doppio appuntamento: dapprima per la celebrazione della Santa Messa e nel pomeriggio per incontrare i giovani. Momenti indimenticabili per chi li ha vissuti personalmente 31 anni fa e che può raccontarlo ora a figli e magari nipoti. Chi invece era troppo piccolo per ricordare o non era addirittura nato, ora può comprende il valore storico e simbolico dell’evento, attraverso le testimonianze degli adulti o delle diverse pubblicazioni dedicate a quelle due straordinarie giornate.
Celebriamo quindi la memoria di un grande Pontefice a cento anni dalla nascita. E forse non è un caso che la data del 18 maggio sia coincisa con un ritorno a una relativa e cauta normalità, dopo la clausura e le limitazioni imposteci dalla pandemia da Covid 19. Vogliamo interpretarlo come l’ennesimo dono che San Giovanni Paolo II ha voluto farci, affidando al nostro senso di responsabilità questo segnale che ci ha inviato da Lassù.
Lucio Lonoce
Presidente del Consiglio comunale di Taranto
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