Storie di Arcani e del piacere di vivere
Quando osserviamo l’avanzare incessante dell’uomo come specie su questo pianeta, la figura più vicina è quella del VII Arcano maggiore dei Tarocchi di Marsiglia. Colui che sembra divorare il percorso nel mondo percorrendolo senza sosta. La realtà è che ogni uomo, ogni donna che guida questo carro sta osservando il mondo che avanza sotto le sue ruote traverse con l’opportunità mai avuta prima di una sosta per l’integrazione del suo ego frammentato. Solo due destrieri sembrano trainare questo carro immobile e uno osserva fuori con un occhio solo perché l’altro per fortuna guarda dentro di se. E’ proprio questo esplorare, che ci permette nel caos apparente della corsa, di porre ordine ed equilibrio, che non richiamano affatto il distacco quanto il pieno coinvolgimento.
Il principe assente
Il carro vede spesso il suo principe assente, senza che conduca ma si lascia condurre. Spesso l’uomo e la donna che dovrebbero tenere le briglie dei destrieri si trovano trainati da un solo centro del loro ego, così quando “tira” l’essenza corporale ci si perde dietro l’idea di essere immortali, e contemporaneamente nasce la paura di ammalarsi e invecchiare, con la parallela pacchiana idea di diventare invulnerabili. Quando si presenta prorompente l’ego libidinale, s’incomincia a cercare senza sosta la proprio soddisfazione, si diventa creatori ma limitati dalla singola spinta che spesso porta a dare senza la capacità di ricevere. Quando amare diventa indispensabile con l’idea di essere l’unico amato, allora si fa trainante l’ego emozionale, che degenera nella gelosia che desta la furia incontrollata. Tutto sembra invece allontanarsi coperto da algido ragionamento quando il padrone assoluto, l’ego intellettuale, incomincia a designare, spiegare e loquacemente silenziare ogni singola presenza degli altri centri umani, ergendosi a capo senza cuore, sesso e corpo.
Pneuma e Psiche
Deve insorgere come coordinatore una coscienza che chi precedeva la psicologia moderna chiamava l’Anima, l’Io superiore, che traduce istantaneamente, come nemmeno Google ancora può, i vari linguaggi accordandoli in un unica voce nata da un coro armonioso. Così l’intelletto cessa d’indebolire la sessualità e rivede il corpo, mentre la sessualità smette di vedere l’intelletto come un calcolatore e non seduce più come difesa, ma si apre alla pienezza non ossessiva. Si arriva a una coscienza relazionale, che permette la guida di un carro non impazzito e nemmeno governato. I destrieri si nutrono così di piccole felicità, che vengono dal silenzio dell’intelletto, dalla compassione del sentire insieme delle emozioni, dalla soddisfazione creativa della sessualità e dalla gratitudine del fare della corporalità.
Guarire
Avviene così che l’ego intellettuale perde la proprietà delle sue parole, delle sue storie, sapendo che queste appartengono a tutti, e vengono da tutti per tutti. L’ego emozionale si arrende e si permette di provare e sentire con riconoscenza. l’ego libidinale si permette di ricevere al di là del possesso per poter dare a piacimento con soddisfazione, mentre l’ego corporale accetta la morte come compagna per il pieno godimento della vita, senza barricarsi nella casa protettrice che lo risparmia da questa. Così l’appassire diventa miracoloso come lo sbocciare
Dott. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo – Informatico
Foto Egidio Francesco Cipriano