Nota dell’assessore comunale di Taranto, Paolo Castronovi
Quando si è insediata nel 2017 questa amministrazione comunale ha trovato un contenitore vuoto di progetti, azioni e risorse riferibile al troppo ampio bacino dei lavoratori ex Isola Verde. E tutti gli attori protagonisti di questa vicenda lo sanno bene. Conoscevamo gli annunci in pompa magna che ci avevano preceduto, non immaginavamo di dover lavorare da principio e quasi sempre da soli per dare una prospettiva concreta a quei lavoratori. E tanti sono stati gli ostacoli, persino le promesse mancate dei partner.
Ma lo abbiamo fatto e sapevamo tutti, anche le organizzazioni sindacali, che l’operazione Verde Amico sarebbe durata 24 mesi, non uno di più. In questi 24 mesi quasi solo il Comune di Taranto ha fatto la sua parte, sempre a fari spenti, quando tutti erano impegnati sui grandi tavoli istituzionali ma nessuno si occupava davvero delle bonifiche. Che il ministero dell’Ambiente abbia trovato sempre il modo di allungare i tempi delle misure AIA dell’ex Ilva e non abbia mai trovato il modo di fare proseguire le bonifiche leggere del territorio ionico a questi lavoratori è per noi un mistero.
Quindi, il tentativo di qualche persona in cattiva fede di chiamarci ancora in causa sul futuro di questi lavoratori è veramente deprecabile e indice di come spesso vanno le cose a Taranto, dove le chiacchiere e i selfie valgono più dei fatti. Alcune delle cose che oggi sono state proposte in Prefettura in relazione alla vertenza in argomento, semplicemente, non si possono realizzare per le norme vigenti a carico degli enti locali.
Bisogna imparare a raccontare la verità ai lavoratori, questo vale dall’ex Ilva fino all’ex Isola Verde, passando per l’appalto presso gli impianti di via Cugini, non è possibile che a pagare in termini di pressione siano sempre e solo quelli che le cose le fanno. Poi ci chiediamo perché una certa politica prediliga l’immobilismo e fugga dalle responsabilità. Chissà poi perché su certe questioni si è portati a dare una larga franchigia a chi ha o ha avuto ruoli di Governo, piuttosto che al Comune di Taranto, che dovrebbe essere il patrimonio di tutti noi quaggiù.
E stupisce anche che nessuno abbia levato scudi quando il secondo Governo Conte ha inteso individuare nel Prefetto la figura del Commissario alle bonifiche, senza trasmettergli adeguate coperture tecnico-finanziarie, comportando di fatto lo stop a quelle poche operazioni di bonifica che proprio i lavoratori dell’ex Isola Verde avevano egregiamente condotto. Non ha senso decidere sempre dei grandi processi del nostro territorio a Roma, come è il caso per l’appunto delle bonifiche, lasciando a noi tutti i pesi e i problemi.
Per tutta questa storia che era necessario ricostruire correttamente dato il tenore delle notizie divulgate alla stampa, possiamo ribadire che tenteremo di stabilizzarne una parte all’interno del processo di riforma delle nostre partecipate e per tutti siamo a disposizione per allestire e favorire nuovi progetti quando chi ha competenza sulla materia dovesse ricreare i presupposti economico e legislativi. Questa volta un momento dopo che gli altri enti vogliano fare, finalmente, la loro parte.