Parte da Taranto il progetto pilota a sostegno di imprese e lavoratori dei bacini di crisi
“Oggi abbiamo presentato alle stazioni appaltanti del Cis per l’area di Taranto un’innovativa e proposta di clausola sociale premiale che sarà applicata nelle prossime gare di appalto che privilegia la “sostenibilità”. Si introduce, infatti, quale criterio di valutazione non più solo l’offerta economicamente più vantaggiosa, ovvero l’aspetto quantitativo-monetario del prezzo più basso, ma viene introdotto anche l’aspetto ambientale, in termini di consumo di anidride carbonica, utilizzo di materiali riciclati, forniture a kilometro zero o della filiera corta, nonché l’aspetto sociale, in termini di assunzione di lavoratori svantaggiati, di utilizzo di giovani professionisti e start-up innovative”.
Così il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alla programmazione economica e agli investimenti, Sen. Mario Turco, che oggi in Prefettura insieme al responsabile unico del Cis, Invitalia, Investitalia e al Prefetto, ha presentato alle stazioni appaltanti del Contratto Istituzionale di Sviluppo, l’Atto di Impegno, già condiviso con le parti sindacali e datoriali, per l’applicazione della clausola sociale premiale a sostegno delle economie territoriali e dei lavoratori svantaggiati dell’area di crisi di Taranto.
“L’obiettivo è quello di migliorare la “qualità” della politica degli investimenti, attivando un percorso virtuoso di sostenibilità circolare-territoriale, con inevitabili ripercussioni positive sulle imprese e sull’occupazione locale delle aree di crisi – spiega il Sottosegretario – L’applicazione della clausola premiale si configura come un progetto pilota adottabile in altre aree di crisi industriale complessa. Il progetto, prevede inoltre l’istituzione di un osservatorio per la gestione e il monitoraggio della sua efficacia e dei risultati raggiunti”.
“La clausola sociale contemplata dagli articoli 6 e 9 del D.L. n1/2015, e mai applicata in maniera sistematica, vincola così le stazioni appaltanti ad introdurre modalità di coinvolgimento delle imprese e dei lavoratori locali in un’area particolarmente interessata da una crisi economica e lavorativa senza precedenti – conclude – L’intento è, dopo questo periodo di sperimentazione, di disciplinare la clausola sociale premiale in maniera più strutturata e sistematica all’interno del territorio nazionale, con l’auspicio che possa essere introdotta anche negli investimenti del Recovery Plan, nel rispetto del codice degli appalti, della concorrenza e della normativa comunitaria”.