In attesa dell’esordio in campionato spostato di un’altra settimana il preparatore atletico rossoblu fa il punto della situazione: “I ragazzi hanno lavorato e lavorano alla grande”
A cura di Toni Cappuccio
Doveva essere la vigilia dell’esordio in campionato, la “prima” del ritorno in serie B Old Wild West. Ed invece niente palla a due domenica per il CJ Basket Taranto che inizierà il torneo cadetto tra una settimana, il 6 dicembre, a Nardò dopo il rinvio al 23 dicembre della “sua” prima giornata con la neoripescata Action Now Monopoli.
Sono trascorsi oramai ben 9 mesi dall’ultima gara di campionato, salvo l’opportuno intervallo della Supercoppa. La domanda è ricorrente: com’è stata metabolizzata questa mancanza di gare dagli atleti? In casa CJ nessuno può rispondere meglio del preparatore atletico rossoblu, Giuseppe Diciolla: “Tutto sommato bene, nonostante non sia stato facile per tutti, a cominciare dai giocatori, per finire ai tecnici e dirigenti compresi. Il nostro lavoro è consistito, quindi, nel tenere un’adeguata e razionale linea di galleggiamento nella cura psicofisica di ogni atleta, nella sua diversità fisica. Una cura ed un’attenzione ancora più particolare e delicata per evitare che l’eccessiva mancanza di confronto diretto con avversari potesse nuocere al loro fisico”.
Sarà stato importante lavorare in sinergia e sintonia di gruppo per gestire una situazione che poteva presentare pericoli di scadimento di capacità di coesione, componente così importante in un gioco di squadra come il basket, con la tentazione all’isolamento fisico e psicologico. “Un connotato importante del nostro gruppo societario è la volontà e la capacità di operare sempre in sintonia e sinergia. Questa volta, in siffatte condizioni di pericolosità, siamo stati avvantaggiati dalla matura responsabilità dei nostri ragazzi che, ben consci della situazione hanno saputo adottare tutte le misure di sicurezza generali e particolari”.
Tutti bravi e responsabili dunque Stanic e compagni ma, dal punto di vista del mantenimento ottimale dello stato di forma fisica, il tuo compito ha assunto una funzione molto importante e delicata, data la particolarità del momento storico.
“Data la situazione, purtroppo, insolita e nuova, questa volta ho scelto, di proposito, di non entrare subito nella loro componente psicofisica, variando spesso la modalità del tipo di allenamento. Io credo che la squadra che saprà affrontare le gare con più solidità mentale, in questa stagione avrà più possibilità di vincere. Per noi stessi, professionisti del settore, è un utile banco di prova. Debbo anche riconoscere che noi abbiamo la fortuna di lavorare in un gruppo societario molto coeso e, cosa ancora più importante, entusiasta, con grandi aspettative per questa serie B”.
Ricapitolando, i senior sono tutti atleti di lunga navigazione ma cosa mi dici degli under?
“Per gli under, forse il discorso e l’attenzione è ancora più delicata, data l’età e le aspettative di crescita che nutrono, com’è giusto che sia. Con loro, oltre al nostro maggiore impegno, credo sia importante anche il ruolo positivo che debbano avere dalle famiglie di riferimento. Grazie alle grandi capacità di discernimento di coach Olive, di coach Carone e del ds, Vito Appeso, credo che la scelta sia stata anche oculata per riempire bene le caselle del mosaico di squadra. Un aspetto importante da sottolineare è la vocazione educativa che hanno quasi tutti i senior, a cominciare dal magnifico capitano Nicolas Stanic. Da questo punto di vista ‘del fare gruppo’ stanno mancando le possibilità di stare insieme fuori dal palazzetto, a cena, in pizzeria, al bar”.
Toni Cappuccio