“Una volta c’erano i fascisti veri, non come loro” – dichiara Rondino con un post raffigurante il Presidente del Senato La Russa capovolto
Esiste un modo per mescolare insieme carriera e propaganda, e qui Michele Riondino ne è stato un maestro.
Ha infatti commentato la giornata del 25 aprile con un tentativo di dipingere le figure istituzionali come fasciste. Lo ha fatto repubblicando una vecchia foto di Ignazio La Russa accanto a dei fiori posti su una foto di Mussolini, con delle dichiarazioni.
Non è il primo, bensì il secondo tentativo consumato negli ultimi mesi, dopo l’episodio del direttore del museo di Ostuni (post di Giorgia Meloni a testa in giù).
“La cosa più divertente è che un tempo c’erano fascisti più autentici, spavaldi, leoni… oggi hanno paura di definirsi e di rivendicare la propria fede (…) Non ci sono più i fascisti di una volta, ma solo pecore – scrive il regista.

Dopo aver concluso con un “viva la resistenza”, acchiappando polemiche a destra e a sinistra, ha condiviso la stessa foto – questa volta dritta – in cui ha dichiarato:” Ok ho attirato la vostra attenzione, ora rigiro la foto e vediamo un po’ se la sua posizione provoca lo stesso scandalo”.