Lo annuncia il sottosegretario Sen. Mario Turco a margine di un incontro con le parti sociali
La cosiddetta clausola sociale, a sostegno delle imprese e dei lavoratori provenienti dai bacini di crisi, non è mai stata applicata in maniera sistemica, nonostante fosse prevista sia nell’art. 6 del D.L. 1/2015, che nell’articolo 9 del Cis.
Per questo grazie agli stimoli delle rappresentanze sindacali e datoriali locali, abbiamo deciso di condividere la proposta di clausola sociale di tipo premiale, nel rispetto delle normative vigenti, che sarà contenuta in un Protocollo d’Intesa che si firmerà con le stazioni appaltanti del Cis Taranto affinchè ci sia una sua effettiva applicazione pratica.
Di questo abbiamo discusso in video conferenza con il Prefetto di Taranto, Camera di Commercio, Confindustria, Ance, Cgil, Cisl, Uil, Usb.In particolare la proposta prevede di introdurre nelle prossime gare d’appalto criteri di valutazione innovativi e premiali legati alla sostenibilità economica, ambientale e sociale, all’assunzione di lavoratori svantaggiati e provenienti dal bacino di crisi, alla riduzione dei rischi per ambiente e sicurezza, al rispetto del principio della filiera corta.
In definitiva, nell’ambito di procedure di gara per l’affidamento di lavori di rilevanza strategica, di significativo valore economico da aggiudicarsi secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (miglior rapporto qualità/prezzo), il punteggio finale delle offerte tecniche degli appalti può essere determinato anche da fattori relativi alla tutela di aspetti ambientali, sociali e territoriali.
Obiettivo ultimo è rafforzare e sostenere le ricadute economiche e sociali, nell’ambito dell’attuazione degli interventi previsti dal Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) per Taranto, in particolare per ridurre gli effetti occupazionali negativi determinati dalla crisi socio-economica che interessa l’area di crisi industriale complessa di Taranto e rafforzare il tessuto economico-produttivo attraverso il massimo coinvolgimento delle piccole e medie imprese locali.
L’intenzione è quella di estendere l’approccio sistemico condiviso oggi con sindacati e parti datoriali e la proposta di clausola sociale, a tutte le aree di crisi industriale complessa in modo avere una normativa tutelativa su tutto il Paese.