Le gravi difficoltà di natura economico-finanziaria dell’ ex Ilva, diventata nel frattempo Acciaierie d’Italia, che hanno portato alla rottura con Mittal e il conseguente commissariamento, appaiono molto più serie di quanto si sia fino potuto valutare. Il tribunale fallimentare di Milano indaga per la ipotesi di bancarotta mentre le aziende dell’appalto rischiano ora il totale default. Quello che le stesse aziende , e in particolare quelle aderenti all’ AIGI, definiscono il secondo bidone di stato, ricordando quando già accaduto nel 2015. Anno del primo commissariamento che aveva però altre ragioni.
Sulle responsabilità politiche si è acceso un vivace dibattito a mezzo stampa. A iniziare un duro scontro con il governo il vice presidente nazionale del M5S sen. Mario Turco. In una sua nota stampa attribuisce ogni responsabilità ai governi Renzi e Meloni, denunciando peraltro i costi, circa 20 miliardi di euro, che lo Stato ha dovuto impegnare negli ultimi anni per sostenere la produzione di acciaio. Pronta la risposta dell’on.le Giovanni Maiorano (FdI), che ha partecipato all’incontro con il ministro Urso durante la sua recente visita allo stabilimento tarantino. Il parlamentare ha ricordato come dal 2012 , anno dei provvedimenti della magistratura, al 2022 si sono succeduti governi di sinistra, altri a guida M5S, fino al governo tecnico di Monti, e che i fatti dicono che il governo Meloni ha ereditato una situazione frutto delle scelte di quei governi.
A Maiorano ha risposto con una nota dai toni sarcastici l’on.le Donno del M5S che, nella sostanza, ha ribadito quanto sostenuto da Turco.
Nota a cui Maiorano ha replicato:
Ex Ilva, Maiorano (FdI): “Donno ripassi la storia”
Botta e risposta tra parlamentari
“Rispondo all’onorevole Donno, i cui toni ruvidi e irrispettosi, che non mi appartengono, appaiono indiscutibilmente inappropriati per un parlamentare della Repubblica, ma sicuramente in linea con gli standard del suo partito, al solo scopo di ripristinare la verità dei fatti a beneficio della opinione pubblica. Donno, al pari del suo vice presidente nazionale, nella sua ricostruzione artatamente distorta dei fatti, propone un salto temporale dal 2015 ad oggi come se in questo intervallo di tempo non vi sia stato un governo in Italia! Ma di governi ce ne sono stati e quasi tutti hanno visto il M5S protagonista. Ripropone la tesi che vorrebbe attribuire ai soli governi Renzi e Meloni tutte le responsabilità per l’attuale stato di grave crisi finanziaria dell’acciaieria tarantina. Dimenticando che il suo partito, che ha governato a lungo in questi anni, aveva garantito la chiusura di tutte le fonti inquinanti, salvo poi fare marcia indietro (come per la Tav, la Tap, le dirette o le auto blu) e avallare, con il ministro Di Maio, la continuità della produzione di acciaio, confermando la vendita ad Arcelor Mittal, senza nulla modificare in termini di gestione dello stabilimento né tantomeno di miglioramento delle condizioni ambientali. Pur avendo lo stesso Di Maio affermato, in una sua visita a Taranto e sui social, di aver risolto la questione Ilva in soli tre mesi! Il recente commissariamento, che ha un fondamento diverso da quello del 2015, non è il risultato di una libera scelta ma l’unica strada percorribile in presenza di uno stato di insolvenza acclarato su cui il tribunale fallimentare di Milano sta indagando per la ipotesi di bancarotta. I commissari sono al lavoro per ricercare nuovi investitori, escludendosi altre soluzioni come l’invocato, e irrealizzabile, ritorno alla gestione statale. Molto strano, e poco credibile, che oggi si tirino fuori soluzioni (quali?) che potevano essere realizzate quando il M5S governava. Donno ha ragione quando parla di “buttarla in gazzarra”, ma deve rivolgersi a chi ha avviato una sterile polemica mirata a confondere l’opinione pubblica per sottrarsi alle proprie responsabilità”.
Così l’onorevole Giovanni Maiorano di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati e membro della Commissione Parlamentare Antimafia.
Roma, 7 marzo 2024
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.