riceviamo e pubblichiamo:
“Mi associo alla protesta del gruppo di imprenditori che, assieme alla sezione metalmeccanica e navalmeccanica di Confindustria Taranto, sta vagliando una serie iniziative contro ogni forma di sopruso a carico delle aziende locali.
Secondo una loro stima, ammontano ad oltre 100 milioni di euro i crediti insoluti che le imprese dell’indotto ex Ilva vantano per lavori e commesse già eseguite.
Si tratta di piccole e medie aziende del nostro territorio che non riescono più nemmeno a pagare gli stipendi dei dipendenti, saranno costretti a fare dei tagli e forse anche a chiudere.
La loro voce e le loro ragioni devono essere ascoltate e considerate, prima che sia troppo tardi”.
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