Il rischio che, nel periodo anomalo che stiamo vivendo, si accentuino ulteriormente le diseguaglianze sociali è concreto. Le misure che si sono rese necessarie per contenere i contagi possono avere gravi ripercussioni economiche per alcune fasce di popolazione: in particolare, le famiglie dei proprietari e dei dipendenti di piccoli esercizi commerciali e, più in generale, di piccole aziende le cui attività sono ferme rischiano di registrare gravi difficoltà nel far fronte alle necessità quotidiane. Le categorie già “deboli” possono vedere ulteriormente aggravata la propria situazione, rischiando di ingrossare le file dei poveri.
Per far fronte alla possibile emergenza alimentare, come è noto, il Governo Conte ha stanziato 400 milioni di euro da trasferire ai Comuni per finanziare i buoni spesa.
Accanto ai provvedimenti del Governo, si moltiplicano le iniziative di solidarietà messe in atto da associazioni, attività commerciali ed enti locali, spesso in una felice sinergia tra enti pubblici e operatori privati.
Un progetto di solidarietà che, in tutta Italia, stanno promuovendo diversi enti comunali, d’accordo con i supermercati e gli alimentari dei rispettivi territori, è quello della “spesa sospesa”. L’iniziativa è stata lodata, in un post Facebook del 27 marzo, anche dal Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.
Il riferimento è naturalmente al “caffè sospeso”. Si tratta di una tradizione napoletana, oggi pressoché scomparsa, per cui un cliente, per spirito filantropico o, a volte, per festeggiare un evento felice, pagava in un bar un caffè a beneficio di uno sconosciuto indigente che, in un momento successivo, si sarebbe recato nel bar chiedendo se vi fosse un caffè sospeso.
La spesa sospesa a Sava e Fragagnano
In provincia di Taranto, alcune amministrazioni comunali stanno promuovendo l’iniziativa.
A Sava, l’amministrazione comunale ha raccolto l’adesione, fino ad ora, di 18 tra supermercati, panifici e altri esercizi commerciali di generi alimentari. Il cittadino che si reca presso uno di essi per fare la spesa può acquistare beni alimentari di prima necessità e depositarli in un apposito carrello o in un’area destinata allo scopo, così che possano essere donati a chi ne ha bisogno. Di seguito proponiamo la locandina del Comune di Sava in cui sono indicati gli esercizi aderenti, ricordando che si può essere inseriti nella lista inviando una mail a uno dei seguenti indirizzi: servizisociali@comune.sava.ta.it; servizisociali.comune.sava@pec.rupar.puglia.it; robertafriolo@libero.it; robertafriolo@pec.it.
![](https://www.oltreilfatto.it/wp-content/uploads/2020/03/Spesa-sospesa-Sava.jpg)
Nella vicina Fragagnano è stata lanciata un’iniziativa analoga, con l’adesione di 5 attività, e che ha fatto registrare un nutrito riscontro da parte della cittadinanza. Si pensi che, in pochi giorni, al 30 marzo sono stati raccolti con questo sistema 50 kg di pasta, circa 30 kg di pelati e oltre 25 kg di biscotti.
Di seguito il prospetto dettagliato mostrato dal sindaco Giuseppe Fischetti sui suoi canali social la sera del 30 marzo.
![](https://www.oltreilfatto.it/wp-content/uploads/2020/03/Spesa-sospesa-Fragagnano.jpg)
L’iniziativa dell’Associazione Benefica Fulvio Occhinegro
Nel capoluogo jonico è l’Associazione Benefica Fulvio Occhinegro ad aver avviato il progetto “Una spesa sospesa”. Si tratta di una raccolta fondi destinata all’acquisto di beni di prima necessità, soprattutto alimenti, in favore delle famiglie bisognose di Taranto, in particolar modo quelle che non usufruiscono di altri benefici, quali il reddito di cittadinanza. Le famiglie beneficiarie saranno individuate con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Taranto e contattate telefonicamente dall’associazione. Per conoscere le modalità per donare e ulteriori informazioni clicca qui.
Le raccolte fondi dei Comuni
Alcuni Comuni, poi, a volte di concerto con associazioni, hanno avviato direttamente delle raccolte fondi finalizzate all’acquisto di generi di prima necessità per cittadini in difficoltà.
È il caso del Comune di Crispiano, che ha messo a disposizione le coordinate bancarie (link) per effettuare donazioni tramite bonifico bancario il cui ricavato sarà utilizzato, attraverso la Caritas, per l’acquisto di alimenti e farmaci per cittadini in gravi difficoltà economiche.
Anche il Comune di Pulsano, oltre ad aver già messo a disposizione 100 bonus spesa da 30 euro in favore di persone o nuclei familiari in condizioni di indisponibilità economica, promuove una raccolta fondi per alleviare situazioni di bisogno di tipo materiale determinatesi a causa delle misure di emergenza sanitaria intraprese per fronteggiare il Coronavirus. Maggiori informazioni qui (cliccare su “Raccolta fondi”).
In molti altri comuni, sono i rispettivi Centri Operativi Comunali (COC) ad aver assunto l’incarico di raccogliere beni alimentari e farmaci donati dai cittadini e distribuirli ai più bisognosi, in genere con il supporto delle associazioni di volontariato.
Auspichiamo che queste iniziative possano davvero alleviare, almeno un po’, i disagi che, inaspettatamente, molti cittadini si sono trovati a dover affrontare in questo frangente. Ci auguriamo però, anche, che la crescita delle stesse e la vasta partecipazione che stanno facendo registrare siano il segnale del ritrovamento di un autentico senso di comunità che, nella moderna società atomizzata, sembra sempre più venire meno; un senso di comunità che, si spera, possa accompagnare le nostre vite ben oltre la fine dell’emergenza in corso.
Giuseppe Pesare
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