Se Melucci vuole essere di aiuto alla città ha ora una sola possibilità: dimettersi e considerare chiusa la sua esperienza politica
riceviamo e pubblichiamo:
Il bilancio ieri è passato con solo sedici voti a favore (compreso quello del sindaco). Siamo quindi di fronte ad un dato evidente: la maggioranza non c’è più.
Il tempo ci racconterà poi se è vero che un gruppo di consiglieri riconducibili, per appartenenza diretta o indiretta, all’area di governo nazionale, siano disponibili a sostenere Melucci e i suoi, o se si tratti solo di infelici illazioni giornalistiche. Nella prima ipotesi questa esperienza di consiliatura potrebbe continuare, fino addirittura a strutturarsi in maniera organica, ribaltando completamente nei fatti l’esito delle elezioni di un anno fa, nel secondo caso invece questo consiglio, per quanto ieri abbia approvato il bilancio di previsione, non ha nessuna aspettativa di vita e perpetuarne l’esistenza sarebbe, oltre che un’ostinazione priva di senso, un rischio gravissimo per tutta la comunità
Infatti, in un contesto in cui la Politica è completamente assente, per volontà del sindaco, per debolezza cronica dei partiti e per inconsistenza di molti dei protagonisti, il rischio altissimo è che il collante che unisca coloro che ancora ritengono di poter sorreggere Melucci, oltre alla personale ansia di sopravvivenza, possa essere il mercato.
Il mercato prevede sempre una domanda, un’offerta e un prezzo da pagare. E se il sindaco, per rimanere in piedi, dovrà essere di volta in volta costretto a fare accordi con i singoli che lo sostengono, il prezzo che dovrà pagare sarà interamente a carico della città.
Essere governati da un’armata Brancaleone di questo tipo, con un sindaco in piena confusione, in una città dove tra JUST TRANSITION FUND, PNRR, GIOCHI DEI MEDITERRANEO, TAVOLO CIS E FINANZIAMENTI REGIONALI, sono in arrivo circa un miliardo e settecento milioni di euro, desta spavento e preoccupazione. Il momento per la città è epocale: una cattiva gestione di queste risorse pregiudicherebbe la qualità della vita dei nostri figli e delle future generazioni
Se Melucci vuole essere di aiuto alla città ha ora una sola possibilità: dimettersi e considerare chiusa la sua esperienza politica. Ostinarsi a proseguire questa consiliatura rischia di essere uno schiaffo in faccia al futuro di Taranto.
Gianni Liviano
(c.c. DemoS)