Fattore aggravante per i pazienti infetti
Il ruolo dell’obesità nell’epidemia da covid-19 non deve essere ignorato. L’obesità gioca un ruolo importante nella patogenesi dell’infezione da coronavirus. Infatti, il sistema immunitario, che è un attore chiave nella progressione della malattia da coronavirus, svolge anche un ruolo importante nell’infiammazione del tessuto adiposo indotta dall’obesità.
Questa infiammazione del tessuto adiposo provoca una disfunzione metabolica che potenzialmente porta a dislipidemia, resistenza all’insulina, diabete mellito di tipo 2, ipertensione e malattie cardiovascolari.
Gli studi scientifici dimostrano che l’obesità può aumentare significativamente le possibilità di esiti gravi per i pazienti con malattia da SARS-CoV-2. Per affrontare questo problema e discutere sulle ultime ricerche accademiche, nei giorni scorsi l’OMS / Europa ha organizzato un incontro virtuale di esperti.
In tale occasione si sono condivise risorse su raccolta dati, epidemiologia e migliori approcci politici per affrontare l’obesità nel contesto di Covid-19.
L’obesità è di per sé associata a diversi problemi di salute che possono aumentare questo pericolo: disfunzioni respiratorie, livelli alti di infiammazione, alterata risposta immune a infezioni virali, presenza di altre patologie associate.
Le ultime prove scientifiche, basate su più studi, secondo la World Health Organization, mostrano che i pazienti con obesità (compresi i giovani adulti) ricoverati in ospedale con Covid-19 hanno sperimentato tassi sostanzialmente più elevati di esiti gravi, come la necessità di un trattamento di terapia intensiva, ventilazione meccanica e morte.
Al fine di condividere le proprie esperienze e i dati relativi a obesità, malattie non trasmissibili e complicanze in pazienti con il coronavirus, l’OMS con questo meeting ha proposto di creare una piattaforma dove quello che emergerà potrà servire a stilare raccomandazioni specifiche su questi aspetti.
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