Editoriale di Giorgio Di Antonio *
Difficile descrivere la situazione politica attuale, questa singolare tornata elettorale estiva e davvero ravvicinata, senza richiamarsi al famoso film di Totò “Gli Onorevoli”.
In molti condomini sono stati apposti i tromboni dai quali vengono ripetuti ossessivamente gli inviti:” Votantonio Votantonio Votantonio! Vota Antonio La Trippa!”
Già ma chi si confronta con chi? Ecco una piccola guida frutto di sporadiche osservazioni televisive.
Il Centro Destra, un raggruppamento già noto da almeno 3 decenni, più volte riunitisi sotto diverse sigle e con diverse leggi elettorali, a volte premiato a volte no, ma insomma una vecchia conoscenza degli elettori, spesso guidato o ispirato da Silvio Berlusconi, negli ultimi tempi lacerato dal dilemma su chi dovesse guidarlo questo schieramento, e soprattutto quale dovesse essere il personaggio candidato a Presidente del Consiglio. Ma diverbi a parte condividono molti temi politici, salvo poi doverli attuare. Sono un prodotto sicuro e di cui il “mercato” elettorale conosce bene le prestazioni, insomma in questo bailamme possiamo dire che sono una sicurezza.
Il Centrosinistra, anche se questa definizione appare assai poco rappresentativa della realtà. Il perno è il PD da una quindicina di anni rappresenta un Partito spesso al potere, oggi cerca di operare un cambio di strategia dell’ultima ora, dal campo largo ossia l’alleanza con i 5S, all’Agenda Draghi ovvero, mi si passi il termine, una ammucchiata indistinta che parte dalla Sinistra-Sinistra per giungere a Calenda/Radicali con qualche transfuga dell’ultima ora da Forza Italia e forse con i, pochi, adepti di Di Maio. Reggerà fino alle elezioni? Difficile, il collante della Agenda Draghi pare poco solido, direi indefinito.
Per movimentare un po’ una situazione, che pare non averne bisogno, c’è quello che rimane del Movimento 5S, riuscirà Conte ad aggregare altre forze e riportare in Parlamento un gruppo politico in grado di poter condizionare? Vedremo, al momento l’unica cosa che appare certa è che recuperando qualche slogan delle origini si punta alla sopravvivenza.
Infine invenzione delle ultime settimane il “Terzo Polo”, una proposta politica nata da Matteo Renzi che ancora non è chiaro se riuscirà ad aggregare qualche altro compagno di viaggio, Tabacci l’inossidabile?
Questi gli schieramenti, al momento l’unico obiettivo principale i collegi uninominali a Camere e Senato, ma anche se uno schieramento dovesse conquistarli tutti (assai improbabile) questo non consegnerebbe la maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento automaticamente ad uno di essi. È la perversione del Rosatellum, vince uno schieramento ma mai troppo per poter governare da solo.

Se proprio devo fare una previsione, già fatta altre volte, i più avvertiti si stanno già preparando a negoziati per produrre un nome al Presidente della Repubblica che possa raccogliere in Parlamento una maggioranza vasta o una vasta astensione …
Come direbbe Totò “non fate i fessacchiotti” pretendete i programmi e votate chi sulla base di questi vi convince, i problemi sono testardi non si risolvono con gli slogan elettorali.
Giorgio Di Antonio, classe 52, Romano, già Dirigente Aziendale ora Consulente per Piani strategici e finanziamenti per aziende in riposizionamento. Appassionato di politica, storia, aviazione.