Si prospetta un nuovo scenario di crisi nel sistema perverso dell’appalto
Nello specifico si tratta del cambio di appalto in corso con subentro di Network Contact, aggiudicataria del servizio, che rischia di determinare un taglio importante di posti di lavoro e reddito per 450 lavoratori e lavoratrici del call center.
Non è pensabile, soprattutto ora, aprire una nuova vertenza per tantissime famiglie tarantine.
Questo è paradossale se si pensa ai volumi di affari degli ultimi anni: la committente Enel, partecipata dal Ministero delle Finanze, da una parte incassa superprofitti derivanti dall’aumento delle bollette e dall’altra gioca al ribasso con l’anello debole della catena, cioè i lavoratori.
Come Usb, oggi in presidio davanti allo Spazio Enel di Taranto, ci intestiamo questa battaglia, rilanciamo e chiediamo un aumento delle ore di lavoro, dal momento che sono pochissimi gli operatori full time, e l’internalizzazione. Richiamiamo la committente alle sue responsabilità di garante.
Abbiamo intanto chiesto un incontro urgente alla Task Force regionale alla presenza del committente Enel e delle società appaltatrici, per rivendicare la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, direttamente e indirettamente correlati all’appalto, e di tutti i diritti economici e normativi acquisiti dalle lavoratrici e dai lavoratori in questi anni.
Francesco Marchese Usb Taranto