Riceviamo e pubblichiamo
L’assenza di un Piano industriale della Cittadella della Carità, che dia una progettualità stabile ai dipendenti, è diventata ormai una questione da rivolvere subito. Basta con promesse e rassicurazioni della Fondazione che in tutti questi anni non hanno trovato nessun riscontro con la realtà.
“Seguo questa vicenda da tanto tempo, due anni fa ho presentato anche un’interrogazione al presidente Emiliano perché la situazione di oggi è esattamente quella di allora, a conferma che passano non mesi, ma anni e niente cambia. In un territorio dove la sanità e l’assistenza socio-sanitaria è messa a dura prova, la Cittadella della Carità è una struttura che non può chiudere, perché è in grado di dare risposte urgenti ai bisogni del territorio, ovvero un’assistenza socio-sanitaria rivolta ai malati, alle persone sole, agli indigenti, ai sofferenti. Quella stessa Cittadella della Carità di Taranto, eretta in ente morale nel 1984, già eccellenza della sanità convenzionata ionica ed apprezzata eredità del suo illuminato promotore, l’arcivescovo Guglielmo Motolese, è situata al quartiere Paolo VI di Taranto, comprende, il Poliambulatorio, la Casa di Cura Arca, la Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) Ulivo, la Residenza Sociosanitaria Assistenziale (RSSA) 13 Maggio.
“La Cittadella della Carità ha al suo interno ambulatori, day hospital, ricoveri, laboratori, e offre servizi di medicina specialistica e riabilitativa; è possibile anche prenotare visite ed esami. La struttura assicura un’assistenza puntuale sul territorio di Taranto e provincia, un’area dove è molto sentito il bisogno di un’offerta ospedaliera attenta e di primo livello.
“Per tale motivo domani, mercoledì 22 maggio spero che in Commissione Sanità ci siano il Presidente Michele Emiliano, che detiene la delega alla sanità, l’assessore al Lavoro, Sebastiano Leo, il direttore Dipartimento Salute, Vito Montanaro, il direttore generale della ASL Taranto, Vito Gregorio Colacicco, il vescovo di Taranto Ciro Miniero, le Organizzazioni sindacali UGL, FIALS, CSE Sanità, CGIL, CISL per conoscere la situazione relativa alla posizione del personale medico e socio-sanitario impiegato presso la struttura, nonché la situazione economica-finanziaria della stessa.
“I dipendenti della struttura socio-sanitaria, infatti, non percepiscono da mesi gli stipendi. Molte famiglie sono in difficoltà in un contesto già fortemente disagiato economicamente. Non solo, ma se allo scadere dell’ultimatum non si avranno risposte e il personale entrerà in agitazione, altre famiglie potrebbero essere in gravi difficoltà per i mancati trattamenti sanitari dei loro familiari. Insomma, è necessario che la Regione Puglia, il presidente Emiliano che detiene la delega alla Sanità, in primis, ma tutta la giunta si attivi con la ASL di Taranto per scongiurare quest’ennesima vertenza tarantina. Sono al loro fianco e mi batterò affinché si possa salvare la Cittadella, rilanciando un’attività indispensabile per la terra ionica. Non è possibile che le lavoratrici ed i lavoratori siano gravati da uno stress del genere. Al personale medico- sanitario, infermieristico, agli operatori socio- sanitari, va tutta la mia riconoscenza per il lavoro che continuano a svolgere nonostante le condizioni di incertezza e precarietà.”