Il Dpcm 11 marzo 2020, che contiene misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, ha di fatto sospeso anche le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti).
Se in un primo moneto, con il DPCM 8 marzo 2020 tali attività erano consentite, a patto che venissero rispettate le misure igienico–sanitarie adottate dal Governo, con questo ultimo Decreto, si prova ad evitare che il contagio da covid-19 possa propagarsi a dismisura.
Ma cosa ha comportato?
Chi regolarmente usufruisce dei servizi alla persona, dovrà rinviare i trattamenti di natura estetica, per qualche giorno, come ad esempio quello del parrucchiere, del barbiere o dell’estetista, chi invece ha bisogno del trattamento terapeutico del podologo per problemi vascolari, è stato emarginato.
Le conseguenze e gli effetti sulla persona trattata sono finalizzati a favorire la deambulazione, prevenire complicanze locali per i pazienti affetti da malattia diabetica, neurologica, vascolare, reumatologica, e curare alterazioni strutturali e funzionali del piede.
Naturalmente, solo le mani esperte nonché le tecniche terapeutiche di un podologo possono alleviare i dolori dei pazienti che soffrono di queste patologie, pertanto andrebbe probabilmente rivisto il Dpcm.
Le conseguenze e gli effetti sulle imprese del settore servizi alla persona, invece, sono catastrofiche. E’ quanto annuncia Casartigiani Taranto, il Dpcm 11 marzo 2020 ha portato alla chiusura momentanea di circa 3000 imprese di settore, con circa 4500 dipendenti che sono stati sospesi.
Se il problema dovesse protrarsi nel tempo, conclude Casartigiani Taranto, si rischia la totale chiusura di queste attività nonché il licenziamento dei dipendenti.
Le politiche economiche che fino a ieri hanno visto la globalizzazione, come l’allargamento oltre i confini che senza dubbio utile da una parte per sviluppare business, ci ha fatto perdere il senso della patria delle nostre radici, di quanta ricchezza umana produttiva, capacità uniche, peculiari e parlo delle piccole imprese, delle botteghe in senso artigianale e commerciale. Della grande ricchezza del mare della nostra agricoltura, la zootecnia la viticoltura per non parlare del ns clima.
Abbiamo esagerato. Oggi sono state chiuse alcuni settori, afferma Mimma Annicchiarico, già presidente di Casartigiani Taranto, utili ma non indispensabili in questo momento particolare, altre, necessarie, e chiamate ad essere operative. Un mondo di piccole imprese di produzione e di servizio. Artigiani, commercianti, operatori sanitari, agricoltori, gli autotrasportatori ect, Imprese fatte di persone. Se tutto questo non ci fosse? Adoperiamoci a costruire politiche del fare, riversiamo alle nuove generazioni il sapere, la conoscenza, le tecniche, piccole cose che hanno fatto grande il ns Made in Italy. In questa nostra Italia non manca nulla, impariamo a difenderci.
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