In questi giorni di apprensione, ho avuto modo di raccogliere la testimonianza di una donna di 36 anni del Sud, che ha vissuto le ore drammatiche in attesa dell’esito del referto del tampone covid-19.
Ore di angoscia e di meditazione. La donna che indicheremo con un nome di fantasia Speranza è risultata negativa al tampone ma ha dovuto osservare la quarantena per essere entrata in contatto con un soggetto risultato positivo.
“Un bel giorno mi arriva un un messaggio, una chiamata che è bastata per stravolgere tutto. Ebbene per noi è iniziata proprio così. Durante una normale giornata di lavoro, presi come sempre dalla nostra routine, dai nostri pensieri, a volte anche fin troppo inutili, abbiamo ricevuto una telefonata.. una voce smorzata.. ci diceva che non stava bene ma che presto sarebbe tornato da noi. Il COVID 19 fino a quel momento per noi era solo quel messaggio che ormai trasmettono in televisione ogni minuto, i DPCM del Governo, ma non era ancora realtà. Di lì a poco scopriamo che un nostro collaboratore è positivo al Covid. Ricordo ancora la paura negli occhi di tutti. Io ho lanciato in aria le chiavi dell’auto e incredula cercavo di capire cosa dovevamo fare.. perché era arrivato il momento di leggere tutti quei DPCM, tutte le norme varate in funzione dell’emergenza, era il momento di capire cosa fare.
Dopo la notizia, cosa hai pensato di fare?
Torniamo tutti a casa, alcuni di noi si isolano in una stanza.. altri come me con un bimbo piccolo non lo possono fare e si mettono guanti e mascherina simulando un gioco per far accettare quel travestimento goffo.. ricordo le parole del mio principe quando guardandomi mi diceva “mamma sei buffa” e rideva, missione compiuta pensavo, e nel frattempo pregavo.
Il giorno dopo arriva nella mia villa un’auto bianca del Dipartimento di Prevenzione.. ho la fortuna di non vivere in un appartamento e di eseguire il tampone lontana da occhi indiscreti perché vi sembrerà strano ma in quel momento noi tutti per il “popolo” eravamo “untori” da cui stare lontani..
Qual era il tuo stato d’animo mentre hai fatto il primo tampone?
Il medico mentre mi esegue il tampone mi dice: Signora forza è giovane! E io scoppio in lacrime e gli dico di non avere paura per me ma per il mio piccolo… lo imploravo di salvare lui..perchè in quel momento la mia vita non valeva niente e io volevo solo evitare a lui questo dolore.
Passano le ore, scandite da momenti interminabili e silenzi assordanti, dall’ospedale un altro mio amico mi scrive: “Dite alle persone che volete bene che non è uno scherzo, fatelo ora.”Stava soffrendo tanto, lui con due bimbi piccoli come il mio se ne stava rinchiuso in una stanza degli infettivi con crisi respiratorie lontano dalle persone che lo amavano. Ogni tre ore mi diceva che “lo squalo” stava arrivando e lui era pronto a combatterlo”, eh già perché lo squalo erano le crisi respiratorie che gli toglievano il fiato.
In attesa del mio risultato ho passato la notte a sentire la fronte del mio piccolo amore, a scorgere ogni suo respiro e a sperare che tutto fosse solo un incubo.
Il cellulare squillava ogni secondo, ogni messaggio era pieno di speranza e coraggio, avevo gli occhi gonfi di lacrime ma io non avevo paura per me.
Come sono stati quei momenti in cui attendevi il risultato?
La mattina dopo alle 10.00 arriva il messaggio “ogni tanto è bello essere negativi”, è stata la negatività più positiva, la notizia più bella, sentivo al telefono le persone che mi vogliono bene piangere, ma io non riuscivo ad essere felice davvero perché nel frattempo due miei amici lottavano tra la vita e la morte.
Il primo… il mio amico saggio, ormai era intubato, ci dicevano che forse non ce l’avrebbe fatta e solo oggi a distanza di dieci giorni è stabile ed è in ripresa, il mio secondo amico, invece l’abile nuotatore continuava a lottare contro lo squalo ma senza perdere mai il suo umorismo pungente.
Dopo il mio tampone sono arrivati gli altri, e poi gli altri ancora, nella nostra chat che farebbe invidia a chiunque, dove ci trovi urla, pianti, barzellette e video, ma anche tanto amore, ci scrivevamo solo una parola “positivo” e “negativo”. Purtroppo alcuni di noi risultavano positivi e ogni volta io sentivo dei brividi e battevo i denti forti, poi arrivava la speranza, il “negativo”.
Sono ancora oggi ore di dubbi in cui il diavolo sembra metterci lo zampino. Ebbene, tamponi negativi sono diventati positivi stravolgendo tutte le certezze anche di chi come me per un attimo ha tirato un sospiro di sollievo.
Sembra una montagna russa, con alti ma soprattutto con tanti bassi.. ma siamo in corsa!!! Da zero a cento, ma in corsa,tutti noi uniti più di prima, come una grande famiglia con tanta paura ma con tanto coraggio per affrontare questo percorso che la vita ci ha posto di fronte.
Ma di tutta questa esperienza noi ne usciremo comunque vincenti.. sai chi perderà?
Tutti coloro che ci hanno additati sui social e non come untori, a loro sai cosa voglio dire? Mi dispiace che neanche in questi casi riuscite ad essere un Popolo, unito, ad essere solidali, io ho avuto tante persone che mi hanno fatto capire in questi giorni quanto sia bello essere “solidali”. Al mio caro Padre spirituale, amico, questa parola piace tanto, la ripete sempre, perché la solidarietà non consiste solo nel dare ai bisognosi, ma nell’essere responsabili l’uno dell’altro. Se vediamo nell’altro o nell’altra un fratello o una sorella, nessuno può rimanere escluso e separato. Rincorrere notizie, a volte anche false, denigrare chi sta vivendo l’incubo della malattia, per me è senso di non responsabilità.. è pura cattiveria.
Qual è il messaggio che vuoi lanciare a tutti noi?
Siate tutti responsabili, è una emergenza mondiale che ci costringe a cambiare i nostri modus vivendi, che ci tiene in casa, in quella casa dove siamo soliti solo mangiare e dormire, è forse una seconda possibilità per tutti per cambiare, e apprezzare il vero senso della nostra vita!
p.s. mentre ti parlo il mio cucciolone peloso si è sentito male e ora come si fa?? Come faccio a portarlo da un veterinario, io non posso uscire!!!
Ebbene cari lettori, come vedete, stare a casa per scelta responsabile è diverso da essere costretti! Quindi voi che ne avete ancora la possibilità SCEGLIETE DI SCEGLIERE SCEGLIETE DI STARE A CASA! E anche se sembra a tutti così coraggioso non farlo, vi assicuro che è più coraggioso farlo e magari, quei silenzi che negli anni si sono creati nelle nostre famiglie si romperanno e cadranno quei muri che tutti creiamo soprattutto con le persone a cui vogliamo bene che ora abbiamo il dovere di proteggere, vi assicuro che anche nella paura sarà un’esperienza indimenticabile perché ho capito che nella vita, mai dire mai!!!!