Tre fasce diverse in riferimento a 21 parametri tra cui essenzialmente il coefficiente Rt; Puglia a rischio
La guerra, mondiale, al covid-19, è nel vivo; è certo che non ci siano al momento “armi” per sconfiggere il virus definitivamente. Nessuno può dire quanto ancora dovremo convivere con le restrizioni. L’unica soluzione al momento è provare a contenere i contagi per evitare il collasso del sistema sanitario. Non serve discutere ora sul perché si sia arrivati a tanto. Tenendo conto peraltro che si tratta di una situazione che colpisce anche realtà notoriamente più avanzate della nostra. Lo sforzo ora deve essere quello di rendere il più compatibili possibile salute ed economia. Cosa di certo non facile. Dopo lunghe ore di trattative sembra che tra Governo e Regioni si stia per giungere ad un accordo. Con ogni necessario compromesso. I nuovi provvedimenti restrittivi saranno, pare, differenziati in relazione alle diverse condizioni locali. Ma sarà il ministro per la salute ed emanare le ordinanze che definiranno regione per regione i provvedimenti da adottare.
Si parla di tre scenari che cambiano in funzione della valutazione di almeno 21 parametri tra cui essenzialmente il coefficiente Rt, ovvero la capacità di contagio del virus.
IN GENERALE A LIVELLO NAZIONALE SONO PREVISTE LE SEGUENTI MISURE:
- chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, a eccezione di tabacchi, edicole, farmacie, parafarmacie e negozi di igiene personale e della casa presenti all’interno;
- chiusura dei corner di attività di scommesse e videogiochi, ovunque siano collocati;
- chiusura di musei e mostre;
- riduzione fino al 50% della capienza sui mezzi pubblici locali;
- limiti agli spostamenti da e verso le regioni che presentano elevati coefficienti di rischio (salvo comprovati motivi di lavoro, di studio, di salute e situazioni di necessità);
- limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda (coprifuoco alle 21 o alle 22), tranne che per esigenze lavorative, di studio, salute e necessità;
- didattica a distanza al 100% per le scuole di secondo grado
Le regioni saranno classificate secondo tre scenari: Rosso, Arancione e Verde; sarà il ministro Speranza a produrre le ordinanze necessarie. Al momento Piemonte, Lombardia e Calabria, sono le prime regioni che rischiano si rientrare nell’area Rossa ovvero quella con le maggiori restrizioni. Ma altre 11 regioni, sono sotto stretto controllo: Abruzzo (Rt 1,4), Basilicata (Rt 1,04), Calabria (Rt 1,66), Liguria (Rt 1,54), Lombardia (Rt 2,09), Piemonte (Rt 2,16), Puglia (Rt 1,65), Sicilia (Rt 1,42), Toscana (Rt 1,41), Valle d’Aosta (Rt 1,89) e Veneto (Rt 1,46). Sotto la lente del Cts per l’ingresso nello scenario rosso ci sono altre cinque regioni e una provincia autonoma: Campania, Liguria, provincia autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta, Liguria e Puglia.
Probabilmente si dovrà attendere domani 4 novembre per conoscere il testo definitivo del nuovo DPCM