Continua la lotta per salvare il lavoro di 130 famiglie; nota dei Cobas
riceviamo e pubblichiamo: Oggi 5 febbraio torneranno in presidio presso la Prefettura dalle ore 8,30 i lavoratori ex Taranto Isolaverde per la loro vertenza in corso. Questo perché continua il silenzio assordante sul loro tragico destino che si compirà ineluttabilmente a partire dal 25 febbraio p.v.. , oltre che la scrivente, la Regione Puglia, al fianco di questi lavoratori si è visto fattivamente ed il Comune di Taranto ed anche buonissima parte degli organi di informazione. Chi invece doveva dare le risposte più concrete se ne è pilatescamente lavato le mani, anzi di più perché ha scaricato agli Enti Locali la “patata bollente”. Mentre palesemente non è una patata bollente, anzi è esattamente tutto il contrario come ripetutamente dimostrato. Infatti il progetto “Verde Amico” è stato un progetto fra i migliori riusciti per questo territorio come universalmente riconosciuto. Ha tenuto insieme l’esigenza di iniziare a bonificare questo territorio devastato da un punto di vista ambientale e quella di recuperare tantissimi lavoratori finiti nel baratro della disoccupazione per l’inopinato fallimento della partecipata della Provincia Taranto Isolaverde. Questo progetto ha consentito risparmi alla pubblica amministrazione, ha consentito di avere lavoratori, che attraverso la formazione e l’esperienza, hanno cumulato una professionalità che consente di continuare ad operare nel modo migliore. Ma nonostante tutto si vuole chiudere questa efficiente esperienza e la domanda sorge spontanea: perché? Forse perché questo territorio è già predestinato ad essere un territorio martire, così come da un punto di vista ambientale e sanitario, anche da un punto di vista occupazionale, come è già in gran parte? O forse anche perché ci sono interessi più o meno palesi che non coincidono con quelli del territorio, dei suoi cittadini e dei suoi lavoratori? Alla scrivente non piace la dietrologia ed infatti le risposte a queste domande sono nei fatti perchè si preannunciano mega progetti, si investono su un sito privato soldi pubblici (42 milioni di euro per bonificare lo Yard Belleli), si firma il via all’Acquario ed intanto si buttano per strada 140 lavoratori, senza alcuna prospettiva, insieme alle loro famiglie: più chiaro di così le risposte non possono essere! La scrivente è certa che ritorneranno pubblicamente in campo la Regione ed il Comune, cosa che hanno già ampiamente fatto e di questo gliene va dato atto. Intanto domani chiederemo al Prefetto, in qualità anche di Commissario alle Bonifiche, quale risposta il Ministro dell’Ambiente ha dato, se l’ha data, alle proposte della scrivente, già note a questi organi di informazione, per la risoluzione di tale vertenza: anche questo sarà un segnale di volontà politica. Quello di cui bisogna stare certi che i lavoratori non molleranno di un millimetro e non si lasceranno buttare per strada come se nulla fosse e metteranno in campo tutte le iniziative sindacali e di lotta necessarie. Per Cobas del Lavoro Privato/ Confederazione Cobas (Salvatore Stasi)