Intervista al vice Presidente della Camera in visita privata al capoluogo ionico
Architetto, ex atleta azzurro di nuoto, in Parlamento prima con Alleanza Nazionale, oggi vice Presidente della Camera dei Deputati, in forza a Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli rappresenta la sintesi delle istanze della destra sociale, avendo sostenuto in particolare il no alle centrali nucleari, la richiesta per una revisione dei libri di testo scolastici, il sostegno alla salvaguardia ambientale e al trattamento dei rifiuti sostenendo la cultura della raccolta differenziata spinta e la strategia rifiuti zero sperimentata a San Francisco, il sostegno alle forze armate e alle forze dell’ordine, la lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, la difesa della sovranità e dell’indipendenza nazionale, la difesa della vita fin dal concepimento, il sostegno alla famiglia tradizionale, la lotta a ogni ipotesi di legalizzazione della droga, la lotta alla corruzione e all’illegalità.
Lo abbiamo incontrato mentre scendeva dal Palazzo della Prefettura dopo aver incontrato il Prefetto, accompagnato dal vice presidente del Consiglio Comunale, Tony Cannone, dal coordinatore cittadino di Fr.d.I. Franco Vitanza, e dai dirigenti locali Vito Mitrotti e Giacinto Fallone nonché dal responsabile regionale di Gioventù Nazionale Andrea Piepoli. Una visita privata la sua che gli ha consentito di verificare direttamente ciò che di Taranto viene raccontato a Roma. E la prima domanda che gli poniamo non poteva che essere: Come mai a Taranto? R.” Intanto Taranto è una città a cui sono affettivamente legato; una città meravigliosa che viene spesso maltrattata, a volte ciò a causa della vicenda Ilva; vicenda trattata malissimo. Taranto sta sviluppando tutti gli anticorpi per fare la sua parte e rendere compatibili gli stabilimenti di produzione dell’acciaio con il suo ricco patrimonio paesaggistico, naturalistico, artistico, archeologico. Un’attenzione, la mia, che è particolarmente alta se riferita alla mia professione di architetto. Taranto è una fonte inesauribile di ispirazione per chi ha a cuore arte e cultura.
“D. Lei parla di rendere compatibile l’industria con il ricco patrimonio del territorio, quindi anche con la salute, ma quanto sta accadendo non sembra andare in questa direzione, anche in riferimento alla occupazione. R.” Tornerò a Taranto per visitare l’ex Ilva perché voglio rendermi conto direttamente di ciò che accade; qualcuno ha fatto delle promesse in campagna elettorale raccogliendo anche un significativo consenso, salvo poi non mantenere promesse e impegni presi. Vorrei effettivamente comprendere se questa compatibilità tra una città fortemente abitata e una industria che peraltro non è certamente in fase espansiva (vedi la cassa integrazione di recente richiesta), sia realmente possibile. Vorrei venire a capire se esiste o no questa compatibilità. Lo Stato ci ha messo del suo, forse ha creato strutture elefantiache, iperburocratizzate. Capire le bonifiche a che punto stanno. Non mi interessa quanti siano i commissari incaricati ma a che punto siano le bonifiche, cosa è stato fatto finora e cosa resta ancora da fare. Ciò per rendere compatibile la vita umana con la produzione. Capire se occorrono altri investimenti e chi deve farli. Ne ho parlato questa mattina anche con il prefetto di Taranto. Su questi argomenti non faremo certo piazzate ma affronteremo il tutto con molta serietà.
D. Il Presidente del Consiglio di recente ha fatto dichiarazioni molto importanti scegliendo lo strumento della conferenza stampa laddove ci saremmo attesi che fossero fatte in Parlamento. Da Vice Presidente della Camera non ritiene che in questo modo si confermi l’orientamento a bypassare le Camere? R. “Domanda complessa da gestirsi. È un problema che implica valutazioni su valori di rango costituzionale. La nostra Costituzione stabilisce la separazione dei poteri in Legislativo affidato al Parlamento, Esecutivo al Governo e Giudiziario alla Magistratura. I primi due da qualche anno sono praticamente sovrapposti; l’attività esecutiva prevale smodatamente su quella legislativa. Il Parlamento si trova a ratificare le decisioni che il Governo assume quasi ogni venerdì nel Consiglio dei Ministri. Delle due l’una: o queste funzioni vengono nuovamente separate e noi continuiamo a rappresentarci come Repubblica parlamentare o andiamo in altra direzione. Non è possibile che il Parlamento venga mortificato a volte attraverso l’abuso della decretazione d’urgenza, altre volte con la tentazione di andare a fare attività attraverso conferenze stampa, nel circuito della comunicazione, attestandosi competenze che non appartengono al Governo. Il presidente del Consiglio quando ha cose importanti da riferire non deve farlo alla stampa ma nell’ambito del Parlamento o del Consiglio dei Ministri. “
D. A proposito di argomenti complessi non le chiediamo di parlare della vicenda CSM ma una riflessione sulle ultime notizie che riguardano Forza Italia: si parla di una sorta di fusione, un patto federativo con la Lega che qualche commentatore interpreta come tentativo di indebolire Fratelli d’Italia. R.” Intanto rispondo alla domanda che non mi fa: il sistema della Giustizia è frequentato da un numero straordinario di magistrati indefessi, onesti, che fa il proprio dovere e fa funzionare bene le Procure; questa parte dovrebbe avere il sopravvento rispetto ad una combriccola che si è di fatto spartito alcune Procure con una lottizzazione partitica intollerabile. I Procuratori vanno designati con sistemi oggettivi e non a cena. Mi fa piacere che il Presidente della Repubblica sia già intervenuto. Non è sufficiente; per me tutto il CSM dovrebbe essere azzerato. Detto questo vengo all’altra domanda: dal 2013 che nasce Fratelli di Italia, in soli 50 giorni dalla prima scadenza elettorale (febbraio 2013) abbiamo raggiunto l’obiettivo di ricostruire la destra partendo dalle macerie seguite allo scioglimento del PdL e di Alleanza Nazionale. Con tanti ostacoli da superare e tanti che remano contro; sintomo questo di sana pericolosità. Si ha paura che la destra italiana risorga. Ma la Destra italiana è risorta. Forza Italia è decisamente in una fase discendente, legata come è noto alle sorti un solo uomo. La Lega Nord ha capito che vi erano spazi da occupare provando a diventare un soggetto nazionale. Ma al di là delle azioni di marketing vi sono i valori; la destra identitaria siamo noi. Il pensiero filosofico della destra, pensiero conservatore, cattolico, liberale, tradizionale, sociale è collocato da noi. Ci sta che qualche partito competitore provi a ostacolarci. La destra italiana non è imitabile. Siamo comunque per una convivenza; chiediamo solo chiarezza. Si è polemizzato su alcune dichiarazioni relative a Forza Italia; la destra italiana si è caratterizzata nel recente passato dalla unione di forze che presentano affinità ma allo stesso tempo diversità: populismo, sovranismo, popolarismo insieme hanno rappresentato la novità della destra identitaria in Europa. Qual è il punto? Bisogna capire se tutti e tre i partiti sono sempre dalla stessa parte; se qualcuno in Italia governa le regioni con Fratelli d’Italia e Lega e in Europa sta invece con il Partito Socialista Europeo e la Merkel, la cosa non sta in piedi. Non è un problema di contenitori ma di contenuti”
note biografiche tratte dal web
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