Sit in davanti alla prefettura: evitare il 2015 bis. Intervista al presidente Fabio Greco
Questo pomeriggio incontro con il presidente Emiliano
Non operai, non sindacalisti, non ambientalisti o altre categorie che rivendicano diritti ma 80 imprenditori dell’appalto Ilva, che contano circa 4.000 dipendenti e circa 400 milioni di fatturato non onorato; soldi che, dopo la dichiarazione dell’amministrazione straordinaria dello scorso 8 gennaio rischiano di perder; imprenditori incatenati davanti alla prefettura di Taranto; al prefetto hanno consegnato le chiavi delle loro aziende ormai impossibilitate a proseguire qualunque attività in assenza di liquidità e di certezze per il futuro. Dubbi sul futuro di Taranto che non riguardano solo le imprese che da mesi ormai segnalano le grandi difficoltà in cui versano a causa dei mancati pagamenti da parte di Acciaierie di Italia, ma l’intera città che rischia ormai la desertificazione tra attività commerciali che chiudono e giovani che vanno via.
Con unna nota della stessa AIGI si annuncia un incontro con il presidente della regione Emiliano:
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano incontrerá questo pomeriggio alle 17.30 una delegazione di Aigi capeggiata dal Presidente Fabio Greco. Obiettivo dell’incontro, spiegare le modalità con le quali il presidente della Regione intende salvare le aziende dell’indotto ex Ilva.
Il Presidente Emiliano nei giorni scorsi ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso offendo la disponibilità della Regione Puglia di pagare i debiti di Acciaierie d’Italia verso le imprese tarantine dell’indotto mettendo a disposizione la liquidità derivante dagli avanzi vincolati.
La delegazione di Aigi, ringraziando il presidente Emiliano per aver ben interpretato la grave situazione che stanno vivendo le aziende dell’appalto ex Ilva, spera che l’incontro possa servire anche a tracciare un percorso che possa giungere in tempi brevi alla definizione della grave problematica.
Aigi chiederà l’ attivazione di un credito d’imposta per le imprese dell’ indotto e anche un finanziamento a fondo perduto alla stregua della misura che fu adottata durante l’emergenza Covid. Una misura che allevierebbe nell’immediato le scadenze fiscali e contributive che le aziende hanno già annunciato di non essere nelle condizioni di poter rispettare.
Abbiamo intervistato il presidente di AIGI Fabio Greco
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