Dall’ Antico al Nuovo Testamento
I sogni hanno da sempre svolto un ruolo profondo nella chiesa cristiana sin dall’inizio, nel articolo precedente si è illustrato come la comprensione dei sogni sia radicata nella storia ebraica, in questo approfondiremo il ricco patrimonio di lingua e rivelazione dei sogni lasciato in eredità alla chiesa cristiana in tutta la sua storia.
Proprio come fatto per il popolo ebraico nell’Antico Testamento, i sogni divini continuano a svolgere un ruolo significativo nel Nuovo Testamento e nella vita della chiesa primitiva. Matteo, per esempio, enumera quattro sogni che Giuseppe ricevette in relazione alla nascita di Gesù, così come il sogno ai Magi che li avvertivano di non tornare da Erode. Luca negli Atti racconta la visione di Paolo sulla strada per Damasco e il successivo sogno di Anania, per imporgli le mani onde ridonargli la vista; cita inoltre anche il sogno di Paolo in cui gli viene detto di aspettare Anania. Anni dopo, Paolo riceve un sogno che lo spinge a portare il Vangelo nel continente europeo per la prima volta. Simon Pietro e Cornelio, un centurione romano, ricevono entrambi visioni che portano al loro incontro.

Dopo gli Apostoli
Dopo la morte degli apostoli e la fine del periodo del Nuovo Testamento, la chiesa durante i primi secoli rimase piuttosto aperta ai sogni e alle visioni come una valida via di comunicazione di Dio con l’uomo. Molti Vescovi hanno scritto di sogni e visioni in modo positivo e alcuni hanno persino rendicontato le loro esperienze personali di sogno. Policarpo, vescovo di Smirne e uomo contemporaneo degli apostoli e da loro ordinato, fu martirizzato per la sua fede nel 155 d.C., mentre pregava poco prima della sua morte, ricevette una visione in cui il cuscino sotto la testa prese fuoco .
Giustino, primo filosofo cristiano, credeva che i sogni fossero inviati dagli spiriti. Ha usato questa idea per sostenere la sua convinzione che l’anima umana sopravvive dopo la morte del corpo. I sogni ci danno “comunicazione spirituale diretta con realtà non fisiche”.
Ireneo, vescovo di Lione nella seconda metà del secondo secolo, credeva, come Giustino Martire, che i sogni rivelassero il mondo spirituale. In “Contro l’eresie”, la sua opera principale esistente, fornisce un’analisi critica e positiva dei sogni di Giuseppe, Pietro e Paolo nel Nuovo Testamento. Ha anche usato la sua comprensione dei sogni per confutare l’idea di reincarnazione. Poiché i sogni collegano la nostra anima al mondo spirituale, dovremmo ricordare i sogni di una vita precedente se esistevano.
Clemente di Alessandria, una delle menti più brillanti della chiesa primitiva, credeva che i veri sogni sorgessero dalla “profondità dell’anima” e che “rivelassero la realtà spirituale, il rapporto dell’anima con Dio”. Per Clemente, il sonno era un momento in cui una persona diventa particolarmente aperta alla rivelazione divina. I sogni possono fornire informazioni sul destino divino di una persona.
Tertulliano, scrittore e difensore della fede nel terzo secolo, considerava i sogni come uno dei carismi o doni spirituali di Dio. A suo avviso, i sogni provenivano da una qualsiasi delle quattro fonti: demoni, Dio, l’anima o “lo stato estatico e le sue condizioni peculiari”.
Agostino, una delle menti più brillanti e i più grandi teologi della storia della chiesa, credeva fermamente nella validità e nel valore dei sogni spirituali. Ha scritto che gli umani percepiscono la realtà in quattro modi diversi; innanzitutto, esiste il regno esterno degli oggetti fisici a cui reagiamo con i nostri corpi fisici, in secondo luogo sono le impressioni mentali che abbiamo di quelle esperienze fisiche; terza è la percezione interiore di quelle esperienze e, infine, l’immagine mentale nella sua forma ricordata. Agostino credeva che, oltre alle realtà fisiche percepite attraverso la percezione esteriore e interiore, gli umani potessero anche percepire “realtà spirituali autonome”, come angeli e demoni, che si presentavano all’occhio interiore. Gli scritti di Agostino contengono numerosi esempi e discussioni sui sogni, sia suoi che di altri. Uno di particolare interesse è un sogno che sua madre Monica aveva ricevuto anni prima in cui il Signore le dava conforto nella certezza che un giorno (Agostino) si sarebbe rivolto a Cristo.
Tommaso d’Aquino, teologo medievale, era d’accordo con l’opinione di Aristotele secondo cui le uniche fonti di conoscenza umana sono l’esperienza sensoriale e il pensiero razionale. Il suo approccio alla teologia era di combinare il pensiero cristiano con il pensiero aristotelico e quindi modernizzare completamente il cristianesimo. Eppure, durante la stesura della Summa Teologica, lo stesso Tommaso sognò una visione rivelatrice. Il sogno era un sogno istruttivo in cui Pietro e Paolo lo istruivano su come gestire un particolare problema teologico con cui aveva avuto grandi difficoltà. Verso la fine della sua vita, quando la sua grande opera era quasi terminata, Tommaso d’Aquino ricevette una visione, un’esperienza divina diretta che apparentemente superava qualsiasi cosa il suo pensiero razionale avrebbe potuto produrre. Il risultato fu che smise di lavorare sulla sua Summa Thologica, dicendo: “Non posso fare altro. Queste cose mi sono state rivelate che tutto ciò che ho scritto sembrava paglia, e ora aspetto la fine della mia vita”. E questo da parte di un uomo il cui approccio completamente razionale alla teologia ha contribuito a distogliere la chiesa nel suo insieme dalla sensibilità al linguaggio dei sogni per secoli
Lingua dei sogni nella chiesa moderna
Per “moderno” s’intende la chiesa dai tempi della riforma. A partire dal IV secolo e proseguendo per oltre mille anni, la chiesa ha ufficialmente voltato le spalle al linguaggio dei sogni a favore di un approccio più “razionale” alla teologia e alla dottrina. Allo stesso tempo, tuttavia, molti singoli credenti hanno continuato a sperimentare sogni e visioni di natura divina, e un gran numero di racconti di quegli incontri sopravvive ancora oggi. In altre parole, nonostante la posizione “ufficiale” anti-sogno della chiesa, Dio ha continuato a parlare al suo popolo attraverso sogni e visioni proprio come nei tempi antichi.
dr. Francesco Egidio Cipriano
Psicologo
immagine da www.pixabay.com
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.