L’evento organizzato dall’avv. Matilde Percolla presso il Salone della Provincia, che risalta il tema del disagio giovanile e del bullismo
TARANTO – Un vero e proprio labirinto contorto che si interseca su più fronti, quello del disagio giovanile. Anni in cui come un gioco della patata bollente, la problematica è stata posta in secondo piano, ma che questa volta è stata ben esposta in un evento organizzato presso il Salone della Provincia dall’avv.Matilde Percolla, che come presidente dell’associazione OrizzontiConnessi ha deciso di sensibilizzare la collettività alla presenza della dott.ssa Caterina Madaro (moderatrice), l’eurodeputata Chiara Maria Gemma, l’on. Dario Iaia, il Consigliere Regionale Renato Perrini, la dott.ssa Pina Montanaro (Procuratore della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Taranto), l’avv.to Guglielmo Boccia, la dott.ssa Daniela Meli (Responsabile Cisl) e la psicologa Mariella Bruno.
Avv. Percolla, quali sono i punti salienti dell’evento che tratterete con gli ospiti presenti oggi?
“Vogliamo tracciare un percorso di consapevolezza per una problematica che è sotto gli occhi di tutti, che esprime un disagio, talvolta tramutandosi in condotte malate. Primo tra tutti penso al bullismo, o al cyberbullismo. A volte si tratta di condotte ancor più gravi. Importante trattare il tema anche e soprattutto al pensiero dei femminicidi o di diversi reati giovanili che si stanno consumando. La consapevolezza deve partire da noi, cominciando da famiglia e scuola. Dalla famiglia alla scuola, alle istituzioni, faremo tutti la nostra parte per questo disagio.”
La sua presenza è oggi doppiamente importante, sia in qualità di presidente dell’associazione OrizzontiConnessi, che come militante politica. Alla luce anche del decreto Caivano, che ha purtroppo mostrato un aumento del sovraffollamento delle carceri minorili, siamo sulla giusta strada al governo per la risoluzione di tali problematiche?
“Il governo ha agito con il decreto Caivano, poi convertito in legge, per rispondere ad una criticità ed un’urgenza di legiferare in tal senso. Si possono poi attuare delle migliorie e delle modifiche, anche appunto per questo sovraffollamento. Se però non diamo un segnale forte contro queste problematiche – anche per la certezza della pena di cui tanto si parla – non arriviamo da nessuna parte. A livello istituzionale e regionale ci sono delle risposte. A livello regionale abbiamo infatti il Consigliere Regionale Renato Perrini, che si fa promotore di tantissime iniziative su criminalità minorile, bullismo, prevenzione, ecc… “
Fondamentale che la politica e le istituzioni possano fare la loro parte, che il fenomeno sia posto sotto i riflettori di specifiche figure, che si parta dalla scuola e dell’educazione dei giovani. Questo alla presenza della piaga della droghe sintetiche e di un aumento del consumo di stupefacenti, di crescenti disagi psicologici e del Fentanyl, adesso in viaggio dagli Stati Uniti all’Italia.
Ne abbiamo infatti parlato con l’onorevole Iaia.
In questo periodo si sente tanto parlare di Fentanyl, che sta causando negli Stati Uniti non pochi problemi. La politica anche a livello locale cosa può fare per i giovani?
“Ci sono intanto dal punto di vista legislativo norme molto severe che sanzionano i reati relativi alle sostanze stupefacenti. Come comunicazione c’è tanto da fare, nel senso che i ragazzi devono essere informati dell’estrema nocività di questa sostanza che in effetti si sta diffondendo anche in Italia. Evidenzio che però il sottosegretario Alfredo Mantovano ha convocato diverse riunioni sulla sicurezza. Dobbiamo informare quanto più è possibile e reprimere in maniera forte.”
Un’altra figura molto importante è quella dello psicologo nelle scuole. Si può lavorare per la presenza di uno psicologo di base nelle scuole?
“Certo, sempre possibile farlo. Abbiamo qualche problema di risorse, ma stiamo puntando in quella direzione.”
Direzione peraltro auspicata anche dal Consigliere Perrini, che parla dei ragazzi attraverso dei parallelismi con episodi che ha illustrato ai presenti, e che riportano la centralità del tema. L’evento, attraverso la partecipazione di operatori giuridici come l’avv. Boccia e la dott.ssa Montanaro, ha posto in luce il quadro giuridico e sociale che si presenta, dai tribunali per i minorenni alle scuole. Proprio da lì infatti, dai centri di formazione, è fondamentale che l’insegnamento sia un valore aggiunto all’educazione della famiglia e che insieme possano essere complementari nello sviluppo della classe dirigente del domani. Anche e soprattutto in vista delle violente proteste che alcuni collettivi universitari hanno posto in essere a danno di esponenti, eventi, manifestazioni.
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