7,3% l’aumento secondo vari scaglioni correlati all’importo della pensione
Da gennaio 2023 le pensioni saranno adeguate rispetto al valore dell’inflazione. Un adeguamento che non compensa del tutto la perdita reale di potere d’acquisto. Peraltro si continua a differenziare la perequazione rispetto all’importo della pensione. Ad esempio l’anticipo concesso dal mese di ottobre ha visto escludere i pensionati con importo LORDO/ANNUO di 35.000 euro.
L’aumento sarà del 100% per gli assegni che arrivano a 4 volte al minimo Inps, fissato in 525,38 euro; scenderà al 90% per i trattamenti compresi tra 4 e 5 volte il minimo e al 75% per le pensioni sopra la soglia di 5 volte il minimo. La rivalutazione sarà applicata sugli importi lordi degli assegni, comprensivi quindi del conguaglio 2022 dello 0,2% erogato all’inizio di novembre di quest’anno.
Questi dovrebbero essere gli aumenti: