Taranto dialoga con la sua storia con il progetto “In Linea con La Storia”.
riceviamo e pubblichiamo
In questi giorni è stata completata la prima fase del progetto denominato “In linea con la Storia”, messo a punto in base all’accordo siglato il 3 gennaio 2020 fra il Comune di Taranto, il MArTA e Kyma Mobilità. Il progetto tiene conto della collocazione entro quest’anno di circa cento nuove pensiline del trasporto pubblico distribuite in tutta la città, costituite da tettoie dotate di sedute d’attesa. Si è proposto di collocare immagini dei reperti custoditi nel MArTA, una per ogni area di sosta, determinando una sorta di esposizione diffusa all’aperto, generando una prima “irradiazione” del Museo in tutta la città. Il risultato finale sarà un Museo che esce dal chiuso delle proprie mura e che dialoga attraverso i suoi reperti con la città e i suoi quartieri, sollecitando inoltre nell’osservatore un esercizio di logica e di creatività riguardo alla scelta, non casuale, della loro collocazione.
Per certi aspetti il progetto si allinea con il programma di diffusione di segni di bellezza, specie rivolti alle periferie, che includono anche le recenti opere di street art. Il piano prevede che Il pannello con la riproduzione fotografica in grande formato del reperto, corredata di didascalia con la collocazione all’interno dell’allestimento museale (sala e vetrina), sia fatto aderire su una delle tre lastre di vetro poste alle spalle della seduta d’attesa, e sia sostituito ogni 6 mesi, garantendo in un anno la diffusione di circa 200 reperti. Le immagini fotografiche ad alta risoluzione ed il supporto scientifico sono forniti dal’equipe tecnico scientifica del Museo, mentre la fornitura dei pannelli e la collocazione dei primi trenta esemplari è stata a cura e spese del Comune.
Ad oggi ho personalmente curato la composizione dei primi 30 pannelli, avviando il percorso dalla Città Vecchia per poi interessare il Borgo invadendo anche le aree di espansione urbana degli anni ’60 – ’80, interessando via Dante e il Viale Magna Grecia. Sta ora a Kyma mobilità completare il progetto, che rappresenta un innovativo modello di valorizzazione del patrimonio culturale della città e del suo territorio, lanciato da Taranto, ma esportabile anche in altri contesti urbani per favorire la conoscenza e l’accesso ai beni storici, culturali e paesaggistici di cui il nostro Paese è particolarmente ricco. Il primo “tour” è proseguito poi nel rione Tamburi, nei quartieri Paolo VI, Salinella e Taranto 2.
Particolare attenzione è stata posta nel contestualizzare i reperti, facendo sì che la loro collocazione all’interno del tessuto urbano non fosse mai casuale. Nella Città Vecchia ad esempio, le prime due immagini sono collocate nei pressi del Canale Navigabile e sul Lungomare Garibaldi. Pertanto sono stati scelti due famosi reperti coerenti con i siti: la teca in argento a forma di conchiglia con l’immagine di una Nereide (divinità marina) facente parte del corredo della tomba di Canosa, e il famoso orecchino a Navicella (che ha appunto come sfondo i pescherecci di quella marina).
Sempre nell’Isola, lungo l’affaccio sul mar Grande, è stata inserita una terracotta raffigurante Afrodite (nata dal mare) con alle spalle Eros dalle ali spiegate, quasi un angelo, che allude all’antistante Duomo di San Cataldo. Analogamente nei pressi della scuola Consiglio, è stata collocata l’immagine di Thot, divinità egizia nelle sembianze di un babbuino, titolare della Sapienza, della Scrittura, della Matematica e della Geometria. In alcuni casi la collocazione è stata scelta in ragione del luogo del rinvenimento, per altri per associazione di idee, come per la splendida terracotta di acrobata in via Dante, a simboleggiare l’equilibrio raggiunto dal Sommo Poeta fra la lingua degli eruditi e quella del volgo, nella costruzione della lingua italiana.
Architetto Augusto Ressa.