A colloquio con il dott. Raffaele Sepe CEO del RS Group
Sicurezza e Intelligence due funzioni fondamentali assolutamente interconnesse che interessano in generale tutti i cittadini, ma riguardano soprattutto le aziende, pubbliche e private. La sicurezza delle aziende rappresenta una componente essenziale della sicurezza complessiva di una società. Oggi, più che mai, con la digitalizzazione, i rischi per le aziende si sono moltiplicati. Se fino a qualche tempo fa quando si parlava di sicurezza, il riferimento era essenzialmente alla difesa fisica, dei luoghi e delle persone, oggi si parla sempre più di cyber security.
Perché associamo la sicurezza all’intelligence? Siamo tornati a parlare con il dott. Raffaele Sepe, affermato Security Manager, e CEO della RS Group, società con sede in Roma e attiva su tutto il territorio nazionale. Con Sepe avevamo già introdotto l’argomento (vedi qui https://www.oltreilfatto.it/sicurezza-a-colloquio-con-due-professionisti-del-settore/). Avevamo parlato in quell’occasione di sicurezza come difesa di interessi commerciali, segreti industriali, e finanche di rapporti interpersonali familiari.
Tutto il settore delle imprese, soprattutto private, di qualunque dimensione e categoria merceologica, richiede sicurezza e si rivolge alle Agenzie specializzate. Come in ogni attività ovviamente è sempre possibile imbattersi in improvvisatori non adeguati al compito da svolgere. Molto spesso si tende a pensare alla sicurezza come a tutte quelle attività di controllo, sorveglianza, intervento fisico a difesa di cose e persone. In realtà questo tipo di interventi rappresenta solo la punta d’iceberg, ciò che affiora, che è facilmente identificabile. Ma a monte c’è tanto altro lavoro che riguarda la prevenzione.
Perché è importante l’attività di Intelligence
Ce lo spiega meglio il dott. Sepe:“Sicurezza e intelligence non sono funzioni separate a sé stanti. Non c’è sicurezza senza intelligence. Un buon Security Manager non programma alcun piano di sicurezza senza aver prima svolto un’intensa attività investigativa. Per garantire sicurezza occorre assolutamente valutare i rischi, il livello di probabilità che determinati eventi si verifichino, ma soprattutto la fonte dei rischi. In un’azienda ci sono diversi fattori da valutare. I rischi possono venire dall’interno, ovvero dipendenti infedeli, bug del sistema di difesa, fisico piuttosto che digitale, o dall’esterno, fornitori, o competitor. Dal punto di vista della funzione, l’intelligence rappresenta quel processo informativo definito da un ciclo di azioni articolato su varie fasi” Nel pratico come si svolge l’attività di intelligence quando ci occupiamo di un’azienda? “Ci sono diverse fasi: innanzitutto occorre prevedere nuove minacce, non solo occuparsi della difesa da quelle conosciute; definire l’oggetto dell’attività da garantire quindi non solo la sicurezza fisica ma anche la tutela dei marchi, della Company Reputation, della comunicazione, del know how, dei sistemi informatici. Stabilito quindi cosa va difeso e individuate le possibili fonti di rischio occorre avviare l’attività informativa, la vera e propria intelligence. È un lavoro molto delicato che prevede un’analisi approfondita di tutti i fattori in gioco, a partire dai soggetti coinvolti. Quindi si procede ad un’attività informativa che interessa tutti. Più è rilevante il rischio più dettagliata è l’attività investigativa.”
I nuovi rischi che vengono dalla digitalizzazione: la Cyber Threat Intelligence
Oggi si parla molto di Cyber Threat Intelligence, è un nuovo settore? “Rientra nell’evoluzione che la digitalizzazione ha prodotto nell’ambito del sistema di comunicazioni. Da un lato gli strumenti informatici ed il web hanno eliminato le distanze fisiche e ridotti i tempi, dall’altro aumentato vertiginosamente i rischi per la sicurezza aziendale. E’ richiesta un’altissima specializzazione di chi si occupa di sicurezza e, più che mai, in questo ambito è importante l’attività di intelligence intesa come forma di prevenzione di attacchi”
Alta specializzazione e certificazioni per chi si occupa di sicurezza aziendale
Quindi cosa è cambiato in termini di formazione di chi oggi si occupa di sicurezza? “fare sicurezza aziendale oggi richiede competenze e una formazione non più necessariamente reperibili soltanto tra le forze armate e di polizia, anzi richiede sempre più accesso a nuovi percorsi formativi. Personalmente io provengo dalla Polizia di Stato; Nell’ambito delle mie funzioni ho svolto attività importanti di intelligence oltre che di operatività sul campo. Ma per diventare un buon Security Manager e garantire ai clienti le necessarie competenze ho seguito uno specifico percorso formativo che mi ha portato ad acquisire specifiche certificazioni a livello internazionale”
RS GROUP Srl un’agenzia di livello internazionale; la Travel Security nuova scommessa per chi fa sicurezza aziendale
La RS Group è un’agenzia che si occupa di sicurezza ad altissimi livelli, ha rapporti con importantissimi marchi commerciali di livello internazionale, incarichi per la protezione di personalità quali ad esempio artisti internazionali, set cinematografici, catene commerciali, come si arriva a questi livelli? “Come RS Group ci occupiamo di sicurezza e dunque di intelligence, a tutti i livelli. Siamo interessati da grandi marchi commerciali, così come ci siamo occupati della sicurezza di tanti VIPS; ciò nasce dalle competenze acquisite nel tempo attraverso la formazione. Nello staff non ci sono solo giovani palestrati come l’immaginario collettivo intende chi si occupa di sicurezza, ma personale altamente professionalizzato, e certificato, che segue percorsi di formazione continua. Ovviamente non ci limitiamo ai soli grandi marchi commerciali. La nostra attività di intelligence è estesa ad ogni tipo di necessità che può essere anche semplicemente il tipico caso di infedeltà coniugale. Una delle diverse nostre specializzazioni è quella del “Travel Security”. È un’attività molto importante che riguarda la valutazione dei rischi per il personale che opera in trasferta, in cantieri delocalizzati. Dalla sicurezza del viaggio a quello della permanenza in cantiere. La normativa vigente, in particolare il d.lvo 81/2008 impone al datore di lavoro, dunque alle aziende, l’adozione di tutte le misure necessarie a tutelare la integrità e la salute dei lavoratori, ovunque essi siano chiamati ad operare. Non facile quando ad esempio parliamo di cantieri in aree particolarmente a rischio.
sito ufficiale RS GROUP ( clicca )
foto copertina di Gerd Altmann da Pixabay
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