Il Sindaco e il Parroco si confrontano -a distanza- sulla legge contro i reati di omotransfobia
il 17 una iniziativa di Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto, Hermes Academy e Coordinamento Taranto Pride 2020. Le altre reazioni
Come Don Camillo e Peppone i noti personaggi di Giovannino Guareschi, il sindaco di Lizzano Antonietta D’Oria e il parroco Don Giuseppe Costantino Zito si sono affrontati, a distanza, su un tema di grande attualità. Il disegno di legge Zan-Scalfarotto-Boldrini contro l’omotransfobia
Secondo quando dichiarato dal parroco con una dettagliata nota che riportiamo in calce, un gruppo di fedeli avrebbe chiesto di utilizzare i locali della Chiesa per un rosario a difesa delle famiglia e chiaramente contro il disegno di legge. Un gruppo di cittadini ha deciso di protestare contro questa iniziativa recandosi davanti alla Chiesa. Il Parroco ha ritenuto di dover chiamare i carabinieri temendo possibili disordini. A questo punto è scesa in campo il sindaco al fianco dei manifestanti.
Fin qui la cronaca in grande sintesi. Inevitabile che il tutto si spostasse poi dalla strada ai social dove si è scritto di tutto e di più. Non ci risulta che ci sia stato alcun tipo di confronto, dialogo, tra le parti. Detto questo due osservazioni; che si debba ricorrere ad una legge per imporre il rispetto delle persone la dice lunga su quanta strada si debba ancora percorrere verso una società davvero civile, democratica, aperta.
Va però anche detto che, al di là, delle forme scelte, non si può impedire ad alcuno di esprimere liberamente la propria opinione, per quanto sgradita e non condivisa. Peraltro non sarà certo un rosario a condizionare il voto del Parlamento. Meglio scegliere la strada del dialogo. Il parroco ha inviato una “nota esplicativa” che pubblichiamo, pronti ad ospitare la versione del sindaco laddove ritenesse di fornirla agli organi di informazione.
Il 17 una iniziativa
Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto, Hermes Academy e Coordinamento Taranto Pride 2020 organizzano per venerdì 17 Luglio la manifestazione statica Lizzano Piazza Queer, in piazza Matteotti a Lizzano, dalle ore 17 alle ore 20.
La scaletta prevede la condivisione di testimonianze e la facilitazione di laboratori sui seguenti temi: educazione alle differenze e alle affettività, identità sessuale, linguaggi inclusivi e ddl Zan.
Nostra intenzione è aprire un dialogo con chi, come il parrocco di una chiesa locale, paventa una limitazione della propria libertà di pensiero e, attraverso il confronto pacifico, confessare le nostre paure, i nostri bisogni, le nostre speranze. Siamo abitanti della stessa terra e aspiriamo semplicemente ad essere noi stessi/e/u, con pari diritti e doveri.
La partecipazione è libera e gratuita, a distanza interpersonale, con mascherine e tanta voglia di guardarsi negli occhi e dialogare.
Per info, contattare il +39 388 874 6670.
L’opinione delle Sardine pugliesi
I valori della democrazia, dell’inclusione, della laicità, dell’uguaglianza e dell’equità sono i valori fondanti del nostro movimento. Ieri la Sindaca Antonietta D’oria del comune di Lizzano (TA) è dovuta scendere in piazza per ricordare che il comune di Lizzano, la Puglia e lo stato Italiano, devono rispettare quei valori.
Purtroppo il parroco della chiesa di San Nicola dello stesso comune ha indetto una veglia di preghiera contro il ddl Zan in materia di contrasto all’omobitransfobia e in più ha preteso dai carabinieri che fossero schedati dei liberi cittadini che stavano esprimendo pacificamente tutto lo sdegno per una simile veglia. La Sindaca ha urlato tutto il suo sdegno verso un simile gesto che non solo viola la libertà e i diritti dei cittadini ma per di più sponsorizza razzismo, omofobia e quindi esclusione. Ricordiamo a tutti e tutte che la comunità LGBT da sempre e soprattutto negli ultimi anni, spalleggiata da una parte del governo giallo verde che fa tutt’ora del razzismo, omofobia, xenofobia e della paura verso gli altri i suoi valori fondanti, subisce violenze psicologiche e fisiche e una legge contro l’omobitransfobia è necessaria in uno stato democratico e laico.
Ci spiace che certi parroci che per fortuna non rappresentano tutta la chiesa, con questi episodi, stiano dimenticando il loro obiettivo principale che è quello dell’amore verso il prossimo e si stiano
dirigendo verso strade a tutela dell’aggressore. La Puglia è terra di accoglienza e non sarà di certo un parroco qualsiasi a farci dimenticare questo importante valore.
Esprimiamo nuovamente il nostro grazie alla Sindaca, uno dei motivi che ci rende orgogliosi di essere pugliesi e italiani.
Le Sardine Pugliesi
Il Circolo Sinistra Italiana
I diritti di tutti Il Parroco della Chiesa di San Nicola ha indetto oggi alle 18.00 un incontro di preghiera (per difendere la famiglia dalle insidie che la minacciano tra cui il disegno di legge contro l’omotransfobia ). Siamo oltre che basiti, esterrefatti dall’invito di un uomo di fede, che dovrebbe incoraggiare alla spiritualità ed all’uguaglianza, ed invece incita alla disuguaglianza ed alla discriminazione. Una presa di posizione che come Sinistra Italiana condanniamo con assoluta fermezza! I diritti di tutti sono i nostri diritti e invitiamo il Parroco a rileggere ciò che la sua chiesa insegna e ad applicarlo:
Risuonano per questo chiare le parole dell’Enciclica Amoris Laetitia (n.250) “Nessuna persona dev’essere discriminata sulla base del proprio orientamento sessuale”. Avere inoltre chiamato le forze dell’ordine davanti ad una pacifica manifestazione di cittadini che protestavano contro questa inaccettabile iniziativa, ha aggravato ancora di più l’atteggiamento di prepotenza e supponenza manifestato con questa iniziativa Come circolo Sinistra Italiana condanniamo fermamente tale iniziativa ed invitiamo le autorità competenti a richiamare ufficialmente l’autore di questa deplorevole iniziativa.
La nota del Parroco
A chiarimento sulle notizie, pubblicate sui mezzi di comunicazione e al fine di
evitare inutili, indebite e fuorvianti strumentalizzazioni si precisa quanto segue.
La preghiera è il modo concreto, con il quale i credenti entrano in relazione con
Dio. Essa ha caratterizzato da sempre la vita della Chiesa: “erano perseveranti
nell’insegnamento degli Apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle
preghiere” (At 2,42). Per questo a nessuno viene e può essere impedito di pregare!
Per tale ragione, ad esplicita ed espressa richiesta, sono state aperte le porte della
Parrocchia ad un gruppo laico associato di fedeli, i quali avevano richiesto la
disponibilità dell’Aula Liturgica della medesima Chiesa Matrice Parrocchiale “San
Nicola” di Lizzano per un semplice momento di preghiera a favore della famiglia
naturale, che non era stato organizzato dalla Parrocchia e per il quale non era tra
l’altro prevista alcuna direzione o presidenza liturgica da parte del Parroco, né di
alcun altro Ministro Ordinato. Il sottoscritto si trovava di fatto anche
simultaneamente impegnato per un’Istruttoria matrimoniale.
Con la diffusione di tale notizia, sin dal primo pomeriggio del 14 Luglio scorso si
sono susseguite sui social espressioni di dissenso, alcune anche ingiuriose ed
irrispettose, che si sono poi concretizzate in manifestazioni di protesta all’esterno
della Chiesa Matrice con l’apposizione indebita di striscioni e scritte varie sulle
colonne, sulle gradinate e sulla bacheca esterna del Porticato Parrocchiale sino ad
arrecare preoccupazione e disturbo ai fedeli, che giungevano in Chiesa e che hanno
poi preso parte alla S. Messa vespertina, rendendo così indispensabile ed opportuno
l’intervento dei Carabinieri.
Come affermato dal Magistero della Chiesa e ripetutamente sostenuto anche da
Papa Francesco, nessuna forma di discriminazione deve e può essere consentita,
poichè “ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va
rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni
marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e
violenza” (Amoris laetitia, 250).
Ciò detto però, a proposito dei disegni di legge, attualmente in discussione in
Parlamento e che puntano a modificare alcuni articoli del Codice Penale in materia
di violenza e discriminazione, ci preme evidenziare come la Conferenza Episcopale
Italiana il 10 Giugno scorso abbia già manifestato ai cattolici italiani il suo chiaro
pensiero, guardando “con preoccupazione alle proposte di legge attualmente in
corso di esame presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati contro i
reati di omotransfobia: anche per questi ambiti non solo non si riscontra alcun
vuoto normativo, ma nemmeno lacune, che giustifichino l’urgenza di nuove
CHIESA MATRICE PARROCCHIALE
“San Nicola”
Il Parroco
UFFICIO DEL PARROCO – Sezione Documenti (Prot. N. 25/2020)
Largo Chiesa,10 – 74020 LIZZANO (Ta) – Telefax: +(39) 099 955 20 26 – E-mail: pastor.bonus@virgilio.it
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disposizioni. Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici
rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui – più che sanzionare la
discriminazione – si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione,
come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni, al cui interno norme
simili sono già state introdotte. Per esempio, sottoporre a procedimento penale chi
ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma – e non la
duplicazione della stessa figura – significherebbe introdurre un reato di opinione.
Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di
essere, l’esercizio di critica e di dissenso” (CEI, Omofobia: non serve una nuova
legge, 10.VI.2020).
In ogni caso, di questa vicenda ci rammarica la strumentalizzazione dell’iniziativa
e il sollecito pretesto per esprimere da parte di alcuni il proprio dissenso nei
confronti della Chiesa, che è e rimane certamente Madre amorevole di tutti! La
“Chiesa, che vede chi è in difficoltà, che non chiude gli occhi, che sa guardare
l’umanità in faccia per creare relazioni significative, ponti di amicizia e di
solidarietà al posto di barriere” (Papa Francesco, Udienza Generale del 7 Agosto
2019).
Risulta superfluo rimembrare qui le tante risapute attività ed azioni benefiche –
anche nel corso della presente emergenza sanitaria – verso chi “rimane indietro” ed è
“debole”, da sempre poste indistintamente in essere dalla Chiesa e da questa
Comunità Parrocchiale di Lizzano, talvolta pure supplendo a carenze istituzionali.
Riprendendo le parole di San Paolo, affermiamo che “siamo poveri, ma capaci di
arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto” (2Cor
6,10). E il nostro tutto è il Vangelo!
Ci piace concludere con le parole del sopramenzionato Comunicato della
Presidenza CEI: “Crediamo fermamente che, oltre ad applicare in maniera oculata
le disposizioni già in vigore, si debba innanzitutto promuovere l’impegno educativo
nella direzione di una seria prevenzione, che contribuisca a scongiurare e
contrastare ogni offesa alla persona. Su questo non servono polemiche o
scomuniche reciproche, ma disponibilità a un confronto autentico e
intellettualmente onesto. Nella misura, in cui tale dialogo avviene nella libertà, ne
trarranno beneficio tanto il rispetto della persona quanto la democraticità del
Paese”.
Lizzano, 15 Luglio 2020
DON GIUSEPPE COSTANTINO ZITO
Parroco della Chiesa Madre “San Nicola” in Lizzano
foto da movietravel.it