L’attore si è intrattenuto a lungo con gli spettatori
Nelle accoglienti sale del rinnovato cinema-multisala Savoia di Taranto Pierfrancesco Favino si è intrattenuto a lungo con gli spettatori della sua ultima fatica cinematografica: “L’ultima notte di Amore“, laddove Amore è il nome del poliziotto protagonista del racconto.
Un film avvincente, un thriller all’italiana, girato a Milano, tutto in notturna, che mostra una realtà diversa da quella del quotidiano svolgersi della vita; “il mondo come lo vedono i metronotte”, così ha risposto Favino a chi gli chiedeva come avesse vissuto le 11 settimane durante le quali sono state girate le scene, appunto tutte di notte.
Una trama semplice ma avvincente e ben confezionata, un film che sta riscuotendo grande successo: è 2° in classifica al Box Office. Giovedì 16 Marzo ha incassato € 64.761,00 e registrato 10.296 presenze.
Film, come ha spiegato Favino, girato tutto con pellicola, dal vivo, senza effetti digitali. Riprese aeree sulla città di Milano effettuate con elicottero e non con droni. Un film, insomma, girato alla vecchia maniera, senza particolari artifici, che esalta le capacità di tutti i protagonisti, dal cast, oltre a Favino, di cui c’è ancora poco da raccontare (qualcuno ha detto: “una volta c’erano i ruoli, ora li fa tutti Favino!”), grande interpretazione di Linda Caridi (la moglie di Amore), Antonio Gerardi, Francesco Di Leva, Camilla Semino Favro, Wang Fei, Katia Mironova, Shi Yang Shi, Xu Ruichi e Pang Bo, a chi si è occupato tecnicamente delle riprese, tutte rigorosamente dal vivo, fino, naturalmente al registra Andrea Di Stefano.
Franco Amore è un poliziotto che sta per andare in pensione dopo 35 anni di onorata carriera durante i quali non ha mai sparato ad alcuno . La sua ultima notte in servizio sarà una notte molto lunga, dalle forti emozioni, che stravolgerà la sua vita, che però alla fine…… Il finale non lo riveliamo, ma come spesso accade, i finali, i significati, i messaggi, che qualunque prodotto artistico trasmette si definiscono in modo soggettivo nella mente dello spettatore.
Favino che è già stato altre volte a contatto con il pubblico tarantino, e che di recente ha girato in parte a Taranto il film “Il Comandante“, ha confermato, fuori dal contesto professionale, doti di grande empatia e umanità. Si è trattenuto a lungo con la affollata platea del Savoia e ha risposto a tutte le domande del pubblico.
Un ultima annotazione riguarda doverosamente il Savoia Cityplex; in città non c’era una vera multisala e ci ha pensato la famiglia Miro ( Lelio, Antonio, Alessandro ed Andrea )a realizzarlo.
Sei sale, settecento posti a sedere e ambienti rinnovati. Intervenendo sulla storica struttura di via Leonida, attraverso cospicui investimenti, in un settore che, nonostante social, pay TV, e non ultimo pandemia, può contare ancora su uno zoccolo duro di appassionati cinefili, si è messo a disposizione della città un importante contenitore culturale.