riceviamo e pubblichiamo:
La battaglia che come SLC CGIL di Taranto stiamo conducendo nel settore dei call center continua ma con la sempre maggiore consapevolezza che i termini “legalità” e “difesa dei lavoratori” sono positivi solo per i convegni anziché essere praticati nella quotidianità.
Infatti,dopo le denunce che abbiamo fatto la scorsa estate per i call center che,a Crispiano e Massafra, avevano rapporti “poco chiari” con TIM, è stata presentata, in data 14 Settembre, dall’onorevole del PD Ubaldo Pagano(che ringraziamo per l’interessamento e sostegno), una interrogazione a risposta scritta al Ministro del Lavoro Catalfo su tutta la vicenda,sulle reali condizioni di eventuale sfruttamento e su come si intendeva eventualmente procedere.
La risposta che ieri,dopo quasi 3 mesi, è arrivata dal Ministero del Lavoro ci lascia allibiti e sconcertati.
Leggiamo testualmente, infatti, che gli organi ispettivi non sono intervenuti nell’attività di verifica per il rispetto dei protocolli anti covid e che non si sono poste azioni in essere anche per non interferire in una presunta trattativa tra il committente TIM ed i lavoratori coinvolti per una eventuale assunzione.
Premesso quindi che quanto sostenevamo come SLC CGIL fosse reale dato che TIM avrebbe dichiarato al Ministero di trattare per l’assunzione di quei lavoratori(alla scrivente O.S. non è giunta alcuna proposta di queste assunzioni né tantomeno alcuna comunicazione ufficiale da parte di TIM), riteniamo inqualificabile come in 3 mesi non si sia potuto effettuare una indagine per accertare se effettivamente o meno ci fossero casi di acclarato sfruttamento, di lavoro irregolare ed interposizione di manodopera con una delle principali aziende del Paese come TELECOM ITALIA.
Registriamo purtroppo un arretramento delle istituzioni difronte al tema dell’illegalità e del contrasto al lavoro irregolare,con delle dichiarazioni che lasciano interdetti da un lato chi prova a fare della lotta allo sfruttamento un’azione quotidiana ma soprattutto tutti quei lavoratori e cittadini che vivono in prima persona questa drammatica condizione di sfruttamento.
Riteniamo questo inaccettabile sotto tutti i punti di vista e come SLC CGIL di Taranto dichiariamo pubblicamente che non ci fermiamo e non possiamo accettare,a differenza delle istituzioni purtroppo, questa condizione.
Per questo nuovamente rilanciamo la questione: TIM ci dimostri concretamente questa volontà di regolarizzare quei lavoratori sfruttati nelle sedi come a Crispiano e Massafra ma soprattutto il Governo e le autorità mostrino davvero di essere dalla parte dei cittadini,della legalità e del bene collettivo: altrimenti,si renderanno anche loro complici del sempre maggiore disinteresse,legittimandolo purtroppo, verso la gestione del bene pubblico.
E ci appelliamo a tutte quelle forze,politiche e sociali,locali e nazionali,che decideranno con noi di non abbassare la testa.
Segr. Gen.le SLC CGIL TARANTO
Andrea Lumino