Senza il Commissario Ferrarese, i Giochi del Mediterraneo non si sarebbero mai tenuti a Taranto. Avremmo dovuto depennarli; o staccare la spina agli stessi, come maldestramente ha ripetuto qualcuno nelle ultime settimane. Una ragione in più per stringersi attorno all’ex presidente degli Industriali di Brindisi, tutti insieme, senza distinzione alcuna, gelosie di parte e appartenenze politiche. E’ necessario giunti a questo punto, se si vuole realmente recuperare il tanto tempo andato sprecato, aiutare l’operato del commissario per non mancare l’occasione storica capitataci.
Taranto ha dinanzi a sé un obbiettivo dall’alta valenza strategica: cambiare il corso dei propri eventi, imprimere un senso di marcia differente ai suoi sogni, darsi una visione in grado di definire la cifra futura di questo lembo di Puglia. Tutto ciò sarà reso possibile ad un’unica condizione: istituzioni, partiti, sindacati, associazioni di categoria, sistema dell’informazione dovranno remare all’unisono per raggiungere lo stesso risultato.
Fare squadra, come si usa dire in queste circostanze. Una comunità unita rappresenta un segnale forte da restituire al governo. Una prova di maturità. Anche in considerazione di quanto auspicato da Ferrarese nel corso della conferenza stampa dell’altro giorno: aggiungere altre risorse finanziare, economie ulteriori, ove possibile, per i Giochi del Mediterraneo.
Perché è bene ricordare che una manifestazione sportiva internazionale come questa, non solo ti consente di ridefinire l’offerta dell’impiantistica sportiva, ma offre anche opportunità per implementare l’intera rete infrastrutturale cittadina e provinciale.
E, inoltre, penso alla Medicina dello Sport per esempio, potrebbe segnare il lancio di start-up intelligenti, durature, necessarie per scrollarci di dosso la dittatura della monocultura industriale. Siamo, insomma, ancora una volta, padroni del nostro futuro. Aiutiamo il commissario a lavorare per regalare a Taranto un avvenire differente. Dividersi ancora sarebbe da stupidi inveterati.