Il Castello Aragonese di Taranto chiude il 2020 con un bilancio di 26.263 visitatori; di questi 8.819 provengono da Taranto e provincia, 15.827 dal resto d’Italia e 1.617 stranieri.
Nel 2019, erano stati 138.357 di cui 49.312 provenienti da Taranto e provincia, 68.284 dal resto d’Italia e ben 20.991 stranieri.
Una flessione complessiva di oltre l’80% rispetto al consuntivo del 2019, che fu il quarto anno di presenze record consecutivo a partire dal 2016, con un aumento annuale compreso tra il 5% e il 15%. Eppure il 2020 era iniziato secondo i migliori auspici registrando un aumento di oltre il 50% a gennaio e febbraio rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Sostanzialmente per una maggiore presenza di visitatori provenienti dal resto d’Italia.
La flessione delle presenze nel 2020 è stata causata dalla Pandemia di Covid 19 che ha colpito tutto il settore turistico museale e culturale. Il Castello, infatti, per tale emergenza è rimasto chiuso alle visite dal 24 febbraio al 30 giugno e dal 6 novembre al 31 dicembre e la chiusura alle visite continua. Nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre, quando è stato aperto alle visite, ha dovuto contingentare gli ingressi in ottemperanza alla normativa vigente. La soluzione adottata è stata quella di riorganizzare le visite prevedendo un numero maggiore di turni (ben 17 contro i 9 canonici) distribuiti dalle 09.30 alle 1.30, tutti i giorni, compresi i festivi, che hanno permesso la visita a gruppi fino ad un massimo di 15 visitatori per volta per ottemperare alle misure di distanziamento.
Nonostante la diminuzione del numero di visitatori il Castello Aragonese di Taranto ha confermato essere la prima attrazione culturale della città di Taranto e il primo tra i castelli pugliesi in base ai giudizi dei visitatori riportati dai principali siti internet di rilevazione dell’attrattività turistica in particolare TRIPADVISOR. Inoltre il Castello ha tatto vivere anche nel 2020 eventi di grande rilievo a migliaia di tarantini e turisti.
Il primo evento da citare è senza dubbio l’ormeggio lungo la sua banchina, nel mese di agosto, dell’Amerigo VESPUCCI, Nave Scuola della M.M., che concludeva a Taranto la Campagna Addestrativa a favore dei cadetti della Prima Classe dell’Accademia Navale; per la prima volta in assoluto nella sua storia è stato possibile ammirarla ormeggiata lungo la banchina del Castello e dopo ben 55 anni è tornata ad attraversare il canale navigabile e il ponte girevole, navigando a vele spiegate, come fece nel lontano 1965 al comando del leggendario campione olimpico di vela Ammiraglio Straulino.
Il castello ha altresì reso gli onori rispettivamente alla portaerei Cavour e portaeromobili Garibaldi rispettivamente uscite il 6 e il 19 maggio dal Mar Piccolo dopo impegnativi lavori presso l’Arsenale Militare Marittimo di Taranto.
Ha visto finalmente, il 1 luglio 2020, dopo due anni di intensi lavori di restauro, il completamento e l’inaugurazione del “Maschio”, la cui facciata è stata riportata alle origini svelando anche aspetti sconosciuti e degni di ulteriori studi. L’opera meritoria è stata eseguita esclusivamente dal personale militare e civile del Comando Marittimo Sud della M.M.
Nell’estate ha ospitato nella sua splendida Piazza d’Armi, importanti spettacoli ed eventi di musica lirica e classica, nazionale e internazionale come il Tour Taranto Opera Festival, “CHITARAS”, Il Festival Internazionale delle Chitarre e ospitando sul Torrione di san Lorenzo il road show con riprese video in diretta streaming del famoso DJ T.VANNELLI.
Il 10 settembre, dopo un grande lavoro ad opera dell’associazione Amici del castello ed in particolare del suo Presidente, il dott. Tonio Attino, in collaborazione con la Marina Militare e l’Alliance Francaise è stata inaugurata la mostra “Oltre il Muro. Dumas“, finanziata dal progetto Interregionale Polysemi, a cui ha aderito il Comune di Taranto, e realizzato grazie all’apporto di un équipe di studiosi. La Mostra che sarà ancora visitabile alla riapertura del Castello, ricostruisce la prigionia del generale napoleonico Alexandre Dumas che tra il 1799 e il 1800, visse ben 16 mesi di prigionia in una cella, individuata, del Castello di Taranto. La storia avventurosa del generale Dumas e la prigionia al castello senz’altro ispirarono suo figlio, omonimo e celebre scrittore, per i suoi romanzi, tra i quali “I tre moschettieri” e “Il Conte di Montecristo”.
Nelle sue stupende sale come la Galleria Meridionale, la Biblioteca e la Sala del plastico, il Castello ha ospitato nei mesi di gennaio e di luglio due importanti mostre artistiche: la Mostra Collettiva d’Arte in occasione giornata della memoria curata dal Circolo Culturale ART@RAS di Talsano e la Mostra d’Arte Contemporanea “La Bellezza Violata curata dalla dott.ssa Natalia Italiano con il patrocinio della Regione Puglia.
Il 16-18 febbraio ha altresì ospitato il Festival enogastronomico EGO (Eno Gastro Orbite) patrocinato dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto.
Illuminandosi, inoltre, del tricolore, di rosa, blu e viola ha dato il proprio sostegno visibile, soprattutto morale, alla lotta contro la Pandemia di Covid 19 e alle altre campagne di sensibilizzazione rispettivamente quella della donazione degli organi (‘A.I.D.O.) della lotta contro il tumore al seno ( L.I.L.T.), dei diabetici e del tumore al pancreas.
Sulla valenza del castello e di quello che rappresenta, così si è espresso il Comandante Marittimo Sud, l’Ammiraglio di Divisone Salvatore VITIELLO: “Il Castello è un monumento che il personale della Marina Militare cura con dedizione, entusiasmo e con molta attenzione sotto la sapiente guida del suo Curatore, l’Ammiraglio Francesco Ricci che intraprese già nel 2003 in modo lungimirante la sua valorizzazione culturale attraverso le attività di manutenzione, di restauro e di ricerca archeologica in collaborazione con la competente Soprintendenza ai beni culturali e artistici della Provincia di Brindisi, Lecce e Taranto. Lo considero l’Agorà di questa bella città di mare e nonostante un anno incredibile come quello appena trascorso ci ha fatto emozionare e gioire molte volte e per tale ragione può essere considerato senza dubbio il simbolo e il faro della ripresa e ci può dare forza, energia e coraggio per continuare nella nostre battaglie quotidiane come quella attuale contro il Covid 19.
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