Ciò che finora appariva certo sembra non esserlo più
Del ritorno al voto a suffragio universale per le province e del ripristino di alcune importanti loro funzioni , province mutilate brutalmente attraverso il passaggio di gran parte delle competenze alle regioni, e declassate (nostra opinione) al voto di secondo livello, se ne è parlato a lungo ma sottovoce.
In tanti hanno però cominciato ad organizzarsi. I soliti noti, i soliti nomi. Quelli che senza poltrone proprio non ci sanno stare, meglio ancora se le poltrone sono più di una!
Potrebbe però capitare loro di dover subire una doccia fredda. La certezza che in molti hanno palesato del voto nel 2024, in concomitanza con le Europee, sembra vacillare.
Fonti non ufficiali ma attendibili parlano di qualche ripensamento. Non si conoscono le motivazioni ma di sicuro si sta discutendo sulla opportunità di procedere in direzione del ripristino di quegli enti intermedi il cui ridimensionamento ha avuto come conseguenza l’aumento smisurato di poteri per i governatori e la radicale riduzione della rappresentanza territoriale.
Qualunque siano le perplessità l’auspicio è che si tratti solo di un rinvio.