Il nuovo presidente cittadino: “C’è tanta voglia di un nuovo centro”
Francesco D’ Errico, 54 anni, di cui 25 trascorsi nell’avvocatura tarantina, che oggi lo vede all’interno del Consiglio dell’Ordine con il ruolo di consigliere, la moglie, Stefania, anche lei avvocato, due figli. Due lauree, oltre quella in giurisprudenza anche in Scienze Politiche. La politica una passione coltivata da sempre che lo ha visto protagonista con ruoli dirigenziali e in alcune competizioni elettorali. Candidature di “servizio” che lo hanno visto sempre raccogliere importanti consensi.
Vice presidente nazionale di un’importante associazione venatoria, e nel direttivo nazionale di un’associazione onlus con finalità solidaristiche e culturali.
Da poco nominato presidente cittadino del movimento politico “Puglia Popolare” per Taranto, lo abbiamo intervistato.
D. Avvocato D’ Errico chi la conosce e ha seguito le sue vicende politiche, identificandola come esponente della destra, si chiede come mai oggi è entrato, e con un ruolo importante, in un movimento che si posiziona su altro fronte
R. A dire il vero ho ricevuto anche commenti più “forti” del tipo: “ma come, prima eri fascista ora comunista!”. Innanzitutto ritengo che sia giunto il momento di chiudere per sempre con la retorica del fascismo contrapposto al comunismo. Due ideologie che, per ragioni diverse, sono state bocciate dalla storia, e che oggi andrebbero eliminate definitivamente dal lessico politico. In ogni caso se mai sono stato fascista mai sarò comunista. Detto questo possiamo parlare di destra e di sinistra, due categorie che ormai sono decisamente superate, in una società che per dirla con Bauman è sempre più liquida. Con ciò, attenzione, non intendo dire che non esistano differenze sostanziali sul piano della visione, ma non c’è solo il bianco e il nero, c’è anche una ampia gradazione di grigio.
D. E’ vero ma è un fatto che per lungo periodo lei ha militato in movimenti politici schierati a destra, mentre Puglia Popolare ha ben altra collocazione.
R. Nel recente passato ho aderito e condiviso un progetto politico sicuramente di matrice liberale, ma quando questo progetto ha visto i suoi protagonisti virare, chi verso la destra identitaria, chi vero la Lega, ho ritenuto di non proseguire. Sono rimasto in attesa dello sviluppo dei nuovi scenari politici e infine ho ritenuto di accettare l’invito del Sen. Cassano e dell’amico consigliere regionale Massimiliano Stellato ad offrire un contributo nel movimento Puglia Popolare.
D. Ma Puglia Popolare governa con Emiliano in regione e con Melucci al comune di Taranto
R. Indubbiamente secondo il classico schema che vuole contrapposti centro sinistra e centro destra Emiliano e Melucci hanno una collocazione marcata e indiscutibile. Ho qualche perplessità invece nel collocare Puglia Popolare a sinistra, sempre che si voglia continuare a ragionare con queste categorie. Puglia Popolare è un movimento a tutti gli effetti civico; un movimento molto radicato in Puglia, dove alle ultime elezioni ha raccolto oltre 100 mila preferenze. Un movimento che con questi numeri ha tutto il diritto di essere forza di governo e di rappresentare istanze che né la sinistra né la destra incarnano oggi.
D. Quindi sta parlando di un nuovo centro?
R. Esatto; c’è molta voglia di centro. C’è necessità nel nostro Paese di un nuovo soggetto politico che chiuda la fase della polarizzazione tra populismo-sovranismo da un lato e massimalismo dall’altro. L’antipolitica ha fatto il suo tempo, mentre la rivoluzione liberale è rimasta solo un’enunciazione. È finita l’epoca del Berlusconismo e dell’anti Berlusconismo. Il Sen. Cassano a Taranto ha citato la Democrazia Cristiana e ha segnalato come dopo la fine dei grandi partiti della prima Repubblica, siano sorti tanti movimenti intorno a “leader solitari”. È arrivato il momento di chiudere questa fase durata oltre venti anni.
D. Perché dice che Puglia Popolare non è a sinistra?
R. Lo dicono i fatti; fatti che parlano di un movimento di moderati che ha presentato una carta dei principi e dei valori. Un documento che nella sintesi richiama sostanzialmente quei principi fondanti da sempre appartenuti all’area centrista. Si parla tra l’altro di famiglia, di libera iniziativa, di proprietà privata, oltre che di altri importanti valori, quali la solidarietà, la difesa dei più deboli, l’eguaglianza sostanziale, in cui mi riconosco, e riconosco principi liberali. Il centro è il luogo della mediazione e del confronto. In Puglia Popolare vedo anche sensibilità diverse; dalla loro sintesi può nascere un progetto di governo della città oggi, domani a livello nazionale. Oggi non ci sono le condizioni per un centro in grado di guidare una coalizione e, dunque, vanno fatte scelte che consentano di rappresentare nel modo migliore nelle istituzioni i tanti consensi raccolti .
D. Il prossimo anno si vota a Taranto, quindi ritiene che vada confermata l’attuale amministrazione?
R. Credo sia presto per parlarne; nei giorni scorsi il Sen. Cassano ha parlato di ampi spazi di convergenza, ma Puglia Popolare giocherà il suo ruolo nell’ambito delle scelte soprattutto a livello di programma.
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