Un trattamento non invasivo che permette di mantenere una buona qualità della vita
Buone notizie a Taranto e provincia per chi soffre di ipertrofia prostatica benigna, patologia purtroppo sempre più diffusa, diagnosticata nel 2020 a oltre 7milioni di uomini nel nostro Paese. Presso la struttura complessa di Urologia del Santissima Annunziata, diretta dal dottor Francesco Saverio Grossi, è stato recentemente introdotto il trattamento di termoterapia Rezūm per l’ipertrofia prostatica benigna. Si tratta di un trattamento innovativo e non invasivo, che non ricorre alla chirurgia: energia termica e vapore acqueo caratterizzano la procedura che molti clinici definiscono rivoluzionaria nel suo genere. La patologia, e i sintomi urinari a essa associata, è in crescita, destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione. In Italia, essa colpisce circa l’80% dei cittadini con più di 50 anni e si manifesta con l’aumento volumetrico della prostata, piccola ghiandola attraverso cui passa l’uretra, ovvero il condotto che dalla vescica porta l’urina verso l’esterno.
Quando la prostata si ingrossa, va a comprimere proprio l’uretra, ostacolando la fuoruscita dell’urina. I sintomi sono inequivocabili: peggioramento del getto urinario, incompleto svuotamento della vescica, sensazione di urgenza, ritenzione urinaria. La patologia è progressiva, peggiora con il tempo e, se non adeguatamente trattata, può provocare danni permanenti alla vescica. Generalmente, i primi trattamenti sono farmacologici e il ricorso alla chirurgia “disostruttiva” è attualmente la soluzione più adottata nel momento in cui i farmaci non sono più efficaci. Il nuovo sistema Rezūm utilizza la corrente di radiofrequenza per generare energia termica sotto forma di vapore acqueo, da iniettare nella prostata in dosi controllate di 9 secondi, con un numero complessivo di iniezioni stabilito dall’urologo. Il vapore iniettato nel tessuto prostatico si disperde e, contemporaneamente, si raffredda e si condensa. A contatto con il tessuto prostatico, la condensazione libera l’energia termica immagazzinata nel vapore e determina la denaturazione delle cellule. Queste vengono progressivamente assorbite dal metabolismo corporeo riducendo, in questo modo, il volume dell’adenoma, cioè del tessuto prostatico in eccesso, che occlude l’uretra. La condensazione del vapore genera, nella zona trattata, anche il rapido collasso del sistema vascolare, rendendo così il trattamento non cruento.
All’introduzione della nuova procedura presso il Santissima Annunziata ha contribuito in modo particolare il dottor Evangelista Martinelli, che ha sperimentato Rezūm già nel 2017 in Germania con oltre 250 interventi e che, attualmente, è tutor di questa tecnologia a livello europeo. “Siamo orgogliosi di aver portato anche a Taranto questo trattamento – dichiara Martinelli – perché ci consente di ampliare in misura significativa il numero di pazienti affetti da ipertrofia prostatica trattabili, riducendo al contempo anche la mobilità sanitaria che spinge pazienti del sud a recarsi in strutture fuori regione. Contrariamente ad altri centri in Italia, il trattamento viene erogato qui al SS. Annunziata con il Servizio Sanitario Nazionale, in una struttura pubblica, accessibile a tutti i pazienti. L’intervento è di breve durata, è effettuato in anestesia locale e prevede due notti di degenza, un fattore che incontra grande consenso presso i pazienti e che evidenzia la minima invasività di questa procedura”.
La ridotta invasività del trattamento è uno dei vantaggi: la termoterapia consente di preservare interamente l’erezione e la eiaculazione, funzioni vitali che vanno tutelate per il mantenimento della buona qualità di vita, soprattutto per i pazienti più giovani, oltre al mantenimento della corretta funzione urinaria senza fenomeni di incontinenza, una complicanza che si presenta invece dopo altri interventi chirurgici.
Francesca Perrone