Le indagini congiunte della Squadra Mobile e della Digos hanno dimostrato il suo contributo a far scappare altri migranti dall’hot spot. Si tratta di un pakistano di 24 anni
TARANTO – Il personale della Squadra Mobile e della Digos, al termine di rapide indagini, ha identificato un giovane di origine pakistana di 24 anni che lo scorso 8 dicembre, impugnando un idrante, impedì alle Forze di Polizia di avvicinarsi alla recinzione dell’Hot Spot, favorendo di fatto la fuga di 16 ospiti del Centro.
Quest’ultimo, ospite dall’ottobre scorso all’interno della struttura d’accoglienza di Taranto, insieme ad altri profughi, sin dalle prime ore del pomeriggio di quell’8 novembre, aveva iniziato a protestare in maniera decisa per il ritardo – a loro dire – di alcune procedure d’identificazione.
Le rimostranze protratte fino a sera avevano poi avuto un’improvvisa accelerazione quando circa una ventina di ospiti erano riusciti a piegare la recinzione perimetrale della struttura con l’intenzione di scappare.
L’intervento delle Forze di Polizia impegnate nei servizi di vigilanza volto ad impedire la fuga fu ostacolato in maniera sostanziale dal 24enne pakistano che, impugnando l’idrante del sistema antincendio, ha gettato il violento getto d’acqua contro i poliziotti.
Le indagini congiunte di Squadra Mobile e Digos, coadiuvate dall’attenta analisi delle immagini di video sorveglianza presenti all’interno ed all’esterno del Centro, nonché dalla collaborazione del personale in servizio all’Hot Spot, hanno pian piano fatto stringere il cerchio sul responsabile del gesto, il quale nelle more era stato trasferito presso un altro centro di accoglienza.
Così, lo stesso è stato arrestato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale e danneggiamento e accompagno presso la casa circondariale di Lecce.